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Piazzapulita, Santoro attacca Letta: “Dovevi andare a fare la resistenza a Baghdad”

Michele Santoro ne ha per tutti a Piazzapulita. Il giornalista è ospite nello studio di Corrado Formigli durante l’ultima puntata del talk show di La7. Ad un certo punto dell’intervista, il conduttore gli legge parte della lettera con cui il segretario del Pd Enrico Letta risponde alla missiva che lo stesso Santoro gli aveva inviato qualche giorno fa. Ma la replica del collega lascia tutti senza parole.

Michele Santoro e Enrico Letta

“Ho una piccola sorpresa per te, Enrico Letta quando ha saputo che venivi ospite qui, siccome tu gli hai scritto una lettera aperta, ha voluto farmi avere una risposta che non è pubblica, ma chiedendomi di leggertene qualche passaggio”, annuncia Formigli al suo ospite. “Caro Michele – scrive il segretario del Pd – nella tua lunga e appassionata lettera ho cercato senza trovarla una parola: resistenza. Il valore fondante della nostra Repubblica, il segno distintivo della vicenda della sinistra italiana”. Formigli spiega a Santoro che secondo Letta non ci si può girare dall’altra parte mentre ci sono dei massacri ma bisogna resistere.

“Mi auguro che Letta abbia mandato sufficienti armi a Zelensky per fare la sua resistenza. – replica subito polemico Santoro – Temo che dal 2014 Zelensky stia ricevendo armi, due miliardi e mezzo di armamenti dati dagli americani. Quello che chiedo a Letta, visto che vuole resistere, che cosa ne dice di uno Stato come gli Usa che arriva sul territorio europeo, arma un altro Stato all’insaputa degli alleati, perché gli americani pensano di poter fare tutto quello che ritengono più opportuno ovunque nel mondo se è funzionale ai loro interessi strategici. Si chiama dottrina Clinton. E io devo fare la resistenza per quello che hanno fatto loro?”, attacca l’ex conduttore.

Formigli prova a porre alcune obiezioni alla teoria di Santoro, ma non fa altro che scatenare ancora di più il collega. “E allora Letta perché non è andato a fare la resistenza a Baghdad quando (gli Usa) hanno bombardato. Lui è andato lì a Baghdad visto che ama tanto i partigiani? Non mi risulta – rincara la dose – In questo momento tirare in ballo questi artifizi retorici fa ridere. Perché il problema fondamentale per un leader politico non è richiamare i valori della resistenza. Questa è una guerra tra due nazionalismi. Quello di Putin colpevole, l’altro che si difende”, conclude.

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