Redistribuzione dei migranti in Ue, Meloni litiga con gli alleati. Il gruppo di Visegrad non sembra per niente intenzionato ad accettare la soluzione sulla redistribuzione dei migranti proposta dall’Unione europea e che farebbe molto comodo all’Italia. Meloni, dunque, rischia di soccombere sotto il proverbiale “fuoco amico”. L’Unione Europea ha manifestato l’intenzione di compensare gli Stati che affrontano maggiormente il problema dell’immigrazione, offrendo un risarcimento di 22 mila euro per ogni migrante. Durante i negoziati tra gli ambasciatori europei delle scorse settimane, è emerso che questa cifra riservata obbligherebbe i Paesi che non accettano la ricollocazione dei migranti sul loro territorio a versare un risarcimento allo Stato di destinazione. Proprio i più stretti alleati della destra italiana si preparano a un veto clamoroso.
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Veto ai risarcimenti sulla redistribuzione dei migranti in Ue, Meloni litiga con gli alleati
Veto a Bruxelles sui risarcimenti per la redistribuzione dei migranti in Ue, Meloni litiga con gli alleati. Se un certo numero di migranti arrivasse in Sicilia o in Calabria, l’Italia avrebbe il diritto di assegnarne una quota, ad esempio, alla Polonia. Nel caso in cui Varsavia rifiutasse di accettarli, dovrebbe quindi compensare l’Italia con beni, aiuti o denaro contante per un importo pari a 22 mila euro per ogni extracomunitario entrato nell’Unione Europea senza permesso.
Questo è solo uno dei dettagli emersi durante i negoziati attuali che si stanno svolgendo a Bruxelles riguardo al nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo. Molte delle sue disposizioni piacciono al governo italiano. Non appena il dossier elaborato dalla Commissione e dalla presidenza di turno svedese è giunto sul tavolo, però, gli Stati appartenenti al cosiddetto gruppo di Visegrad, come Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, considerati in teoria alleati stretti della leader Giorgia Meloni, si sono opposti fermamente a tali proposte.
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No ai risarcimenti, il tema migranti di nuovo al centro del dibattito europeo
Questo rappresenta forse la prova di quanto sia difficile raggiungere un equilibrio sul tema dell’immigrazione, che sarà nuovamente oggetto di discussione al Consiglio europeo alla fine del mese a Bruxelles. È paradossale che i Paesi considerati amici dalla diplomazia italiana a causa delle loro posizioni conservatrici o sovraniste siano i principali oppositori di una misura che Roma sostiene con forza, insieme ad altri grandi Stati fondatori dell’Unione Europea, e che si basa sul principio di solidarietà.
Alcuni dettagli delle fasi attuali dei negoziati sono stati svelati oggi da Politico. Il ministro degli Interni polacco ha semplicemente risposto all’ipotesi dicendo che per il suo Paese “non se ne parla nemmeno, né oggi né in futuro”. La stessa posizione è stata espressa dai primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, Paesi recentemente visitati da Giorgia Meloni, con cui l’Italia si è trovata pienamente d’accordo sulla questione migratoria.
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