Italia, Francia, Germania, Malta e Finlandia escono con un nuovo accordo sui migranti dal summit in corso a La Valletta. L’intesa riguarda i ricollocamenti dei richiedenti asilo in “tempi molto rapidi”, come ha annunciato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese al termine dei lavori. L’impegno prevede che “entro quattro settimane” i migranti richiedenti asilo vengano ricollocati in altri Paesi che si faranno carico delle procedure di verifica dei requisiti e degli eventuali rimpatri.
L’Italia ha salutato soddisfatta il risultato, dal momento in cui le verifiche sullo status dei richiedenti asilo (e dunque l’iter per distinguere tra rifugiati e migranti economici) saranno a carico dei Paesi in cui i migranti verranno ricollocati. Punti chiave dell’intesa sono: “rotazione volontaria” dei porti di sbarco, “redistribuzione dei migranti su base obbligatoria” con un sistema di quote che verrà stabilito, tempi “molto rapidi” (4 settimane) per i ricollocamenti e redistribuzione di tutti i richiedenti asilo, non solo coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato.
“Da oggi Italia e Malta non sono più sole, c’è la consapevolezza che i due Paesi rappresentano la porta d’Europa” ha dichiarato Lamorgese, dicendosi “molto soddisfatta”. “Il testo predisposto va nella giusta direzione – ha aggiunto – ci sono contenuti concreti e abbiamo sciolto dei nodi politici complicati”. L’auspicio dell’Italia, ha sottolineato la titolare del Viminale, è che l’accordo sia condiviso quanto più possibile tra i paesi Ue.
Quello che è avvenuto oggi a Malta è “molto importante, un primo passo concreto per un approccio di vera azione comune europea” ha commentato la ministra dell’Interno Lamorgese. “Ho trovato un clima davvero positivo perché la politica migratoria va fatta insieme agli altri stati. Noi abbiamo sempre detto che chi arriva a Malta e in Italia arriva in Europa. E oggi questo concetto fa parte del comune sentite europeo” ha aggiunto.
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