Dove saranno ospitati i migranti richiedenti asilo che arrivano in Italia? E dove saranno costruiti nuovi Cpr? A questa domanda dovrà necessariamente rispondere entro novembre il ministero della Difesa che dovrà pubblicare la nuova lista dei Centri di permanenza e di rimpatrio aperti nel nostro Paese. Nelle intenzioni del governo Meloni questi centri dovranno accogliere, straniere irregolari, persone con precedenti penali o procedimenti giudiziari in corso. Ma anche chi è senza permesso di soggiorno e in attesa della definizione della domanda di asilo. Dovranno inoltre essere costruiti fuori dalle città e tenuti costantemente sotto il controllo delle forze dell’ordine.
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Migranti: i nuovi Cpr in Italia
I prefetti sono stati dunque attivati allo scopo di individuare i luoghi più adatti per aprire un Cpr. Attualmente i Centri di permanenza e rimpatrio già in funzione sono dieci: Roma, Milano, Torino, Gorizia, Bari, Brindisi, Potenza, Macomer, Trapani e Caltanissetta. A questi potrebbe aggiungersi molto probabilmente un nuovo centro a Ventimiglia. Anche Albenga è una delle candidate, considerato che lì ci sono due vecchie caserme in disuso: quella dei vigili del fuoco vicino al fiume Roja e quella della Finanza Massaua.
Per quanto riguarda il nuovo Cpr in Toscana, l’ipotesi più gettonata è quella di Prato o ,in alternativa, di Pescia nel pistoiese. In Campania e Sicilia per il momento l’unica certezza è che i centri non sorgeranno a Napoli e a Palermo. Il nuovo Cpr calabrese sorgerà invece quasi sicuramente a Crotone, al posto del vecchio Cie che si trovava nel Cara di Sant’Anna.
Tornando al Nord, il nuovo Cpr in Trentino potrebbe sorgere in località Spini di Gardolo, a nord di Trento. Per il Veneto prende corpo l’ipotesi di utilizzare l’ex base Nato di Zelo, a Rovigo. In Emilia Romagna un Centro di permanenza e rimpatrio dovrebbe sorgere a Ozzano, vicino Bologna, nell’ex caserma Gamberini. E un secondo potrebbe vedere la luce a Modena. Ancora aperta infine la ricerca di un’area adatta in Umbria.
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