Mimmo Lucano è pronto ad affrontare il processo. L’ex sindaco Riace si dice convinto della sua innocenza e sfida apertamente la Lega: “Io sarò orgoglioso di andare sotto processo, non farò come Salvini che si è protetto anche col sostegno di chi aveva garantito di cambiare l’Italia in nome dell’onestà”. Un attacco arrivato nel corso di un’intervista rilasciata a Left, con chiari riferimenti al ministro dell’Interno e al voto della Giunta per le immunità del Senato sul caso Diciotti.
Lucano ha chiesto al gip di revocargli l’esilio dal suo comune e nei prossimi giorni arriverà la decisione del giudice: “Potrei tornare a essere una persona libera. Chi non può tornare a casa sua non è una persona libera”. Per quanto riguarda quello che gli è successo, spiega ancora: “Ritengo che ci sia stato un metodo scientifico nel perseguitare l’esperienza di Riace e mi piacerebbe comprenderne meglio alcune chiavi di lettura. Contro di noi si è agito in modo graduale, attraverso continui appunti, ricorrendo a critiche riguardanti gli aspetti burocratici e con un ruolo determinante giocato dalla prefettura e da chi determinava l’accesso ai progetti Sprar”.
“Non voglio riutilizzare il luogo comune dell’accoglienza dei migranti come risorsa, ma come fare a non capire che se un paese semi-abbandonato rinasce in maniera trasparente è un bene e non un male per lo Stato?”.“Hanno dimostrato ancora una volta – conclude Lucano – di non essere né asettici né neutrali. Ma vi ricordate Berlusconi, la sua carriera, Mangano, Dell’Utri, i legami con Cosa nostra di cui è stato accusato? Lui non ha pagato nulla, io che non sono niente, che vivo in una casa senza riscaldamento, che ho dovuto fare una colletta per andare avanti mi ritrovo in questa condizione. I poteri forti, la massoneria sono da un’altra parte, quelli come noi che continuano a portare avanti gli ideali della sinistra ne pagano le conseguenze”.
Tutte le tappe del processo a Salvini: cosa succederà nei prossimi giorni in un clima infuocato