Esplode la polemica politica dopo la lettera scritta dalla preside del liceo Michelangiolo di Firenze, Annalisa Savino, che ha commentato la rissa avvenuta il 18 febbraio all’esterno del suo istituto tra due gruppi di ragazzi di destra e di sinistra. La preside ha parlato senza mezzi termini di “pericolo fascista”. Accusa che fa insorgere il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che pronuncia parole minacciose. Inevitabile la reazione indignata delle opposizioni di centrosinistra che ora chiedono la testa di Valditara.
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Il ministro Valditara contro la preside
“La lettera della preside del liceo di Firenze, Annalisa Savino, è una lettera del tutto impropria. – attacca il ministro Valditara ospite di Mattino 5 – Mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà. In Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista. Difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il fascismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole. Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure. Difendere le frontiere e ricordare il proprio passato o l’identità di un popolo non ha nulla a che vedere con il fascismo o, peggio, con il nazismo. Quindi inviterei la preside a riflettere più attentamente sulla storia e sul presente”, conclude.
Ma le parole di Valditara scatenano le opposizioni. “Un governo che tace di fronte alle aggressioni squadriste a scuola e minaccia una preside che scrive di pericolo fascista a studentesse e studenti sceglie di legittimare quegli stessi metodi. Vergogna. Valditara ha giurato sulla Costituzione antifascista, non dovrebbe essere ministro”, protesta la candidata alla segreteria Pd Elly Schlein. “Alcuni giovani vicini a FdI compiono un’aggressione squadrista a una scuola: un reato. – ci mette il carico l’ex ministro Dem Peppe Provenzano – La preside difende i suoi studenti e ricorda cosa è stato il fascismo: non un’opinione, ma un crimine. Il ministro Valditara non condanna i primi e minaccia la seconda. Merita solo le dimissioni”.
Allarme sul “pericolo fascista”
“Il ministro non sa che farsene della lettera della dirigente scolastica del liceo Leonardo di Firenze? Di un liquidatore della scuola pubblica come lui, il nostro Paese e il mondo della scuola non sanno che farsene”, lo incalza il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Valditara ha iniziato sostenendo che umiliare i ragazzi è un buon metodo pedagogico e ha continuato sanzionando la preside della scuola dove sono avvenute le violenze neofasciste (che il governo non ha stigmatizzato). Direi che è inadatto al ruolo. E con La Russa sono già due”, chiude il cerchio il leader di Azione Carlo Calenda.
Di fronte alle polemiche furiose, la preside si sente in dovere di scrivere una nota di precisazione, letta ai giornalisti da una sua collega. “La dirigente ringrazia ma non ha intenzione di aggiungere altro- si legge – Il messaggio era rivolto ai suoi studenti a cui si deve dedicare con attenzione ogni giorno. A loro è arrivato, forte e chiaro. Basta alimentare ancora la già grande sovraesposizione mediatica a proposito di questioni che, seppur attinenti alla scuola e al suo ruolo nella società, tuttavia diventano facile oggetto di polemica e strumentalizzazione”.
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