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Mismatch mercato del lavoro: la tendenza dell'Europa

Quante volte, cercando un lavoro, abbiamo notato richieste troppo specifiche? Ci vogliono le competenze giuste, e non sono  per i lavori legati alla tecnologia e alle nuove applicazioni in campo digitale, informatico e nel contesto dell’intelligenza artificiale. Di fatto oggi esiste molta richiesta di lavori “precisi” che paradossalmente non trovano una offerta corrispondente.

Cosa è successo? Il lavoro c’è o manca? E quali sono le professioni più richieste?

Il mondo del lavoro è molto vasto, e la notizia è vera: contiene settori dove esista una richiesta di posti di lavoro, che per mancanza di competenze giuste non trova il suo naturale sviluppo.

É un problema che interessa non solo tutto il mondo occidentale, ma anche i paesi in via di sviluppo.

La Francia ad esempio, non può esultare per il calo della disoccupazione in quanto esiste una crescente domanda di lavoro non soddisfatta secondo un’analisi di Julien Marcilly, capo economista di Coface. Ebbene secondo l’indagine, o settori dei trasporti, delle automotive e delle costruzioni sono quelli più interessati al comportamento anomalo.

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Ma la Francia costituisce solo un esempio. In Germania esiste quella che viene definita Mismatch.

In Italia potremmo chiamarlo disallineamento tra le competenze richieste e ciò che offre la partedei lavoratori.

Di disoccupazione se ne parla ormai da tempo. Da più due decenni, tra alti e bassi, la crisi ha trovato terreno fertile e la percentuale dei senza lavoro è aumentata o diminuita a seconda del periodo.

Ma quello dei posti “vacanti”, ovvero della richiesta esistente senza la giusta offerta è un fenomeno più recente, che interessa tutta l’Europa mentre prima era quasi esclusivo appannaggio degli Stati Uniti. I dati Eurostat mostrano “curva di Beveridge”, che evidenzia qual è il tasso di disoccupazione e quanti sono i posti richiesti che restano vuoti. Oggi la differenza è più alta rispetto agli anni precedenti.

E l’Italia?

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La situazione italiana

Fino a poco tempo il cosiddetto mismatch non era un fenomeno che interessava il nostro paese. Adesso anche noi facciamo parte delle statistiche d’Europa secondo cui la percentuale dei vacancies rispetto all’occupazione è aumentata. Per noi la disoccupazione resta alta così come il numero di lavori più efficienti scoperti.

Mentre negli altri paesi il livello di posti vacanti corrispondeva ad un tasso più basso di disoccupazione negli anni scorsi, in Italia ques’ultima non si è mai abbassata facendo al contrario alzare la percentuale dei posti vacanti che non trovano la giusta offerta.

Quali sono i settori più colpiti?

Il manifatturiero sembra essere il settore a riparo dalla tendenza, mentre le costruzioni per l’ambito tedesco registrano un alto tasso di posti vacanti, così come succede il settore alberghiero per Francia e Italia. Per quanto riguarda i settori dell’informazione e della comunicazione, sempre la Germania detiene tassi elevati, comprese le occupazioni professionali scientifiche e tecniche. La soluzione sembra essere quelle di preparare adeguatamente a queste professioni tramite scuole e corsi migliori, con tirocini all’altezza delle aspettative.

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