C’è un’Italia che guarda l’Europa negli occhi e mette mano alla pistola, pronta a un duello in stile Mezzogiorno di Fuoco e decisa ad andare fino in fondo. E un’altra che fa invece i salti mortali per trovare una mediazione con Bruxelles ed evitare una crisi dalle conseguenze potenzialmente devastanti sui mercati. A questa seconda schiera appartiene Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri pronto a indossare i panni di uomo della provvidenza e dare il via a una serie di sfiancanti trattative con l’Ue. Una figura che, d’altronde, fin dal suo insediamento a rappresentato un elemento di continuità in seno a un governo, quello gialloverde, nato per spazzare via e ricostruire. Al punto da essere considerato, come scriveva il Sole 24 Ore, “un alter ego di Mario Monti”, di cui era stato ministro senza portafoglio per gli Affari europei.
Un tecnico ma anche un abile diplomatico e mediatore. Di lui il Movimento Cinque Stelle si era invaghito quando, nel 2013, Moavero Milanesi aveva detto: “sulla nuova Europa bisogna consultare i cittadini”. Ora il ministro, che leggenda vuole abbia rifiutato nel 2011 una scrivania appartenuta a Mussolini definendosi antifascista, è chiamato a difendere l’operato del collega Tria agli occhi dell’Europa. Stando al Corriere della Sera ci sarebbe il suo sforzo dietro il passo indietro del presidente della Commissione Europa Junker, che aveva accostato l’Italia alla Grecia salvo poi ritrattare.
Riconciliare Roma e Bruxelles è comunque impresa titanica. Per farlo, servono garanzie da mettere sul piatto. Innanzitutto sul famigerato deficit al 2,4% che tanto spaventa i mercati e che, nelle intenzioni di Moavero Milanesi e Tria, andrà presentato come un male necessario per far ripartire l’economi italiana, da rimodulare però nel 2020 e 2021. A seguire, una netta distanza da tutte le personalità che parlano di uscita dall’euro, scenario da cancellare definitivamente dalla bocca di ogni esponente del governo. Grazie a queste iniziative, si arriverebbe a riconquistare la fiducia dei mercati scongiurando quelle tempeste tanto paventate (e già avvertite) nelle ultime ore. Un piano che piace molto a Mattarella e nel quale Moavero Milanesi è pronto a giocare il ruolo di assoluto protagonista.
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