La mobilità elettrica si impone e si imporrà nei prossimi decenni. Tutto porta verso questa direzione: la maturità delle tecnologie di stoccaggio dell’elettricità, dell’ingegneria meccanica, la diffusione sempre più ampia delle rinnovabili e delle reti di distribuzione intelligenti. Ci sono poi gli obbiettivi imposti dai cambiamenti climatici, la scarsità di risorse e il bisogno di mobilità sempre più massiccio espresso dai paesi emergenti.
Quale sarà il ruolo dell’Italia? Per provare a tracciare una risposta a questa domanda e per dare voce alle molte realtà italiane che già lavorano nel campo della mobilità elettronica, ecco i risultati dello studio “100 Italian e-mobility stories” promosso da Enel e Fondazione Symbola. È stato presentato a metà febbraio a Roma dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace, e dal Presidente di Symbola, Ermete Realacci. Lo studio è dedicato a tutta la filiera italiana della mobilità elettrica, con il racconto delle esperienze eccellenti, dalla realizzazione e costruzione dei veicoli alle batterie, dalla componentistica al design, dalle ricariche alle app dedicate ai servizi tradizionali.
I tempi sono maturi per la mobilità elettrica
In Europa un quarto delle emissioni che possono incidere sui cambiamenti climatici è prodotto dai veicoli. Urge quindi intervenire: dal potenziamento del trasporto pubblico e della ciclabilità, dai mezzi meno inquinanti alle forme di mobilità condivisa. Secondo i dati riportati da Enel, la diffusione di auto elettriche è cresciuta del 33% in Europa nel primo trimestre del 2016 rispetto al 2015. È cresciuta soprattutto negli Usa e in Cina, che insieme a Norvegia e Olanda rappresentano il 70% delle vendite mondiali. L’Italia non brilla: solo 6.000 macchine elettriche sono presenti nel nostro Paese, che rappresentano lo 0,01% dei veicoli elettrici in tutta Europa, a fronte del 25% della Norvegia o del 10% dell’Olanda.
Innovazione e design
Le vetture elettriche stanno inoltre conquistando sempre più appeal, sia per gli utenti che per i progettisti. I clienti cominciano a essere più sensibili ai temi ambientali e a quelli della sharing mobility. Per chi invece le disegna le e le costruisce, ovvero per designer e ingegneri, le e-car aprono frontiere nuove. Queste ultime sono state anche protagoniste al salone dell’auto di Parigi, e possono rispondere alla domanda di recupero e riciclo dei materiali.
L’innovazione raccontata nel report “100 Italian e-mobility stories” comprende alcuni aspetti specifici: il potenziamento della rete elettrica, l’efficienza dei motori, la durabilità delle batteria, la conversione delle auto tradizionali. Per ciascuno di questi aspetti c’è un simbolo corrispondente e una legenda, che aiuta a leggere le schede delle singole storie inquadrandole subito nel loro settore specifico: comunicazione e studi, veicoli, design, batterie, componenti, ricarica, digitale e servizi.