Neanche il tempo di vedere ufficialmente la prima partita della Nazionale di calcio femminile che subito sono scoppiate le polemiche. A macchiare in queste ore il debutto delle azzurre ci hanno pensato i soliti leoni della tastiera, che attraverso Facebook e Twitter hanno iniziato a prendere di mira un’atleta nello specifico, Sara Gama, capitano dell’Italia e della Juventus con la quale si è laureata quest’anno campione d’Italia per il secondo anno consecutivo.
La ragazza è stata oggetto di insulti sulle pagine ufficiali della Nazionale, dove erano state pubblicate delle foto che la vedevano in prima fila con la mano sul cuore con le compagne tutte intorno a lei. “Non capisco perché solo una ha la mano sul cuore e non è italiana” scrive un utente su Facebook. Gama, 30 anni, nata a Trieste è un esempio dentro e fuori dal campo, tanto che la Mattel, l’azienda della Barbie, ha deciso di dedicarle una bambola con la motivazione di “essere un esempio per le nuove generazioni nell’abbattere le barriere della società di cui lo sport a volte è specchio”.
“Te pareva che la giocatrice africana della nazionale italiana di calcio femminile non la mettessero in primissimo piano?” si legge in un altro dei tweet pubblicati a commento della foto. Un messaggio, poi rimosso come tutti gli altri, mette in dubbio addirittura la sua nazionalità: “Quella sarà anche nata in Italia, avrà la cittadinanza italiana, parlerà italiano ma, mi dispiace, non è italiana. Non ne possiede né le caratteristiche né i cromosomi”.
Su Facebook c’è chi ha anche allargato il discorso attaccando l’intera nazionale femminile e la battaglia per il riconoscimento dello status di professionista messa in campo in questi anni: “Dovrebbero proporre un bello spettacolo per avere pubblico e quindi soldi, e per ora quello che propongono è imbarazzante per chi ama il calcio. Per essere professionisti bisogna essere professionali e capaci, poi i soldi arrivano. Non è questione di parti opportunità, il calcio femminile fa semplicemente schifo”.
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