Nel buio generale che sta devastando l’Italia, una piccola luce in fondo al tunnel si accende per ridare la speranza. Stiamo parlando del faro che oggi illumina la casa di Monica Urbinati, la prima malata domiciliare guarita dal Coronavirus nelle Marche. Una notizia che riempie di gioia lei, i suoi cari e l’intera comunità. Anche se come ormai sappiamo bene, non sempre il coronavirus si può vincere, Monica grazie a forza interiore, affetti, sostegno, attenzione è riuscita a guarire da questo male. Il suo percorso verso la guarigione è stato raccontato dal Corriere Adriarico: “Lavoro in uno studio medico e ho contratto il virus lo scorso 29 febbraio sul posto di lavoro. Lo deduco dal fatto che diversi nostri pazienti sono stati ricoverati e uno non c’è più”.
Suo marito Andrea, vivaista, è in quarantena. “Da quando io sono stata dichiarata positiva, abbiamo dormito in due stanze diverse, con bagni separati. Ha avuto la febbre bassa per tre giorni, poi è passata. Mio figlio fa il medico a Verona e ci chiamava tre volte al giorno”. L’amore per la sua cagnolina Mia, un barboncino toy, le ha trasmesso energia preziosa. “Ha cinque mesi, l’ho presa da poco. Mi ha aiutato tanto, mi dava allegria. E’ minuscola ma indispensabile. Gli animali domestici sono importanti, il mio messaggio è: non abbandonateli mai, soprattutto quando le circostanze si fanno difficili”.
Un messaggio di speranza
Pesaro è una delle città più colpite. “Spero con tutto il cuore – si accalora Monica – che il numero dei guariti salga. Io ho avuto paura soltanto quando mi hanno detto: prepara una borsa che potremmo ricoverarti e non vedrai nessuno per un pò. Non sapevo se mi avrebbero mandato fuori città, non avevo idea di quale sarebbe stato il mio percorso. Mi è andata bene, in casa è lunga ma l’ho passata serenamente. Sono una persona attenta alla salute, non fumo, non ho vizi. Ma il virus non guarda in faccia a nessuno, se ne sono andate anche persone più giovani”.
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