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Monica Leofreddi, “investita da un van”: il racconto della conduttrice sui social

Un brutto incidente di cui è rimasta vittima suo malgrado e che l’ha ferita fisicamente ma anche psicologicamente. A raccontarlo è proprio la vittima: Monica Leofreddi, che è stata investita da un van in pieno centro.

La conduttrice Monica Leofreddi ha pubblicato un lungo racconto su Instagram, in cui spiega non solo di essere stata investita, ma di aver ricevuto un trattamento terribile da parte del guidatore, che ha creduto lei si fosse fatta investire apposta.
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Monica Leofreddi, il racconto dell’incidente

“Stasera di ritorno da Milano – scrive la conduttrice – ero in attesa del taxi per tornare a casa, lo attendevo poco lontano dalla stazione. Il taxi stava per arrivare, scendo dal marciapiede e lo attendo dietro ad un Van parcheggiato in seconda fila. Ero di spalle con lo sguardo fisso verso la strada .Non mi accorgo che Il Van aziona la retromarcia. Mi travolge e mi scaraventa a faccia avanti sull’asfalto, sento qualcuno che gli urla “fermati! C’è una dietro!” Rotolo verso il centro della strada per evitare che il van mi schiacci.Scende l’autista che invece di soccorrermi , comincia ad urlare accusandomi di fingere , urla che non mi aveva investita ma che mi ero buttata! Un altro imbecille urla“ è vero! Non ti ha toccata”. Mi sono lentamente rialzata, ero umiliata, ferita non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Ho tentato di far valere le mie ragioni ma lui continuava a negare. Solo un signore ha confermato che ero stata investita. Gli ho chiesto “può testimoniare ? “Lui ha risposto di sì, l’autista urlava ancora negando”.

Monica Leofreddi: “Sono scoppiata a piangere”

La conduttrice ha raccontato di essere stata assalito da spavento e confusione e di non essere riuscita a reagire in modo lucido: “Io che ogni giorno pontifico su come ci si deve comportare in ogni situazione, in un momento di difficoltà – ammette – sono stata solo capace di scoppiare a piangere, non ho preso la targa, ho solo detto “sei un delinquente vergognati”. Il mio taxi è arrivato. L’ho preso lasciandomi alle spalle il van ed il suo autista irresponsabile .Mi sono sentita fragile , sola , spaventata da tanta inciviltà. Volevo solo tornare a casa. Piangendo ho chiamato mio marito, gli ho confidato la mia frustrazione, la mia resa. Io sempre così forte, a tratti aggressiva mi ritrovavo a piangere in un taxi senza aver saputo proteggere il mio diritto di denunciare l’incidente, la mia dignità. Il tassista mi porge una tavoletta di ghiaccio che aveva nel suo zaino con la cena. È il primo che mi soccorre, mi confida che neanche lui si riconosce più in questo mondo”.

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