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Uccisa dal padre, le agghiaccianti testimonianze: “L’ha investita e poi l’ha guardata morire”

La serenità di un tranquillo paese della provincia di Bari è stata bruscamente interrotta da una terribile tragedia familiare. Vincenzo Formica, un uomo di 86 anni, avrebbe investito la figlia Mariangela, 54 anni, la sera del 2 giugno, nei pressi della loro casa di campagna a Monopoli. Inizialmente, l’evento è stato considerato un tragico incidente. Tuttavia, durante le indagini condotte dai Carabinieri della compagnia di Monopoli e dal servizio indagini scientifiche del comando provinciale di Bari, sono emersi indizi di colpevolezza nei confronti del padre, che hanno portato al suo arresto con l’accusa di omicidio. Le testimonianze di quanto accaduto che stanno emergendo sono agghiaccianti.
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Monopoli omicidio Mariangela Formica

I particolari dell’omicidio di Mariangela Formica a Monopoli

Secondo quanto si apprende, Mariangela Formica avrebbe chiesto aiuto gridando per una decina di volte prima di essere investita e uccisa dal padre che poi, come se nulla fosse, è andato via e poi è tornato senza prestarle alcun soccorso. “Abbiamo sentito una serie di urla di una voce femminile che gridava aiuto e proferiva esclamazioni di sofferenza. – ha raccontato ai carabinieri una testimone oculare dell’omicidio di Monopoli – Ma non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo. Ci siamo avvicinati al cancello dell’abitazione vicina alla nostra e ho udito un forte tonfo, dopo il quale le grida sono cessate”.

Le testimonianze

Secondo un altro vicino, Mariangela Formica “era molto malridotta. Aveva il braccio destro con un’evidente frattura e il viso tumefatto. Sulla gamba sinistra una tumefazione all’altezza del polpaccio. Indossava dei jeans e il pantalone era strappato. Dal lato sinistro della testa usciva sangue”. “Ci siamo messi a correre verso quel corpo. – ha poi aggiunto la testimone dell’omicidio di Monopoli – Ma siamo stati rallentati dalla presenza di più cani che correvano verso di noi. Ho visto che si trattava di una donna, che respirava a fatica e muoveva solo gli occhi. Mentre la donna era a terra è arrivato sul posto un signore in età avanzata. Una volta sceso dalla macchina alzava il braccio destro, su cui era evidente del sangue, e si rivolgeva a noi dicendoci di vedere quello che era successo”.

“Per ben due volte si è avvicinato al corpo. Chiedendo con estrema calma se stesse arrivando l’ambulanza e chi poteva essere stato a investire quella donna. – prosegue la testimone dell’omicidio di Mariangela Formica a Monopoli – Solo dopo ha raccontato che era sua figlia, con la quale aveva litigato perché non voleva stare con la madre affetta da una malattia. A quel punto noi ci siamo accorti che sulla ruota posteriore destra c’erano delle tracce di sangue. E lui si è giustificato dicendo che la figlia si era aggrappata alla parte posteriore del veicolo. Il suo comportamento è stato di assoluta indifferenza. Anzi al suo arrivo cercava solo di attirare l’attenzione su quello che era successo a lui. Inoltre, non ha compiuto alcun gesto di soccorso nei confronti della donna”.
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