La morte di Eugenio Scalfari ha provocato unanime cordoglio nel mondo politico, giornalistico, culturale ed economico italiano. Il fondatore di Repubblica se ne è andato all’età di 98 anni. A ricordarlo in queste ore sono in molti. Impossibile elencare tutti i nomi dei personaggi noti che hanno voluto spendere belle parole in suo onore. Ma i messaggi di Papa Francesco, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di quello del Consiglio, Mario Draghi, sono degni di essere citati e ricordati.
“Papa Francesco ha appreso con dolore della scomparsa del suo amico, Eugenio Scalfari. – riferisce all’Ansa il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni – Conserva con affetto la memoria degli incontri, e delle dense conversazioni sulle domande ultime dell’uomo, avute con lui nel corso degli anni. E affida nella preghiera la sua anima al Signore, perché lo accolga e consoli quanti gli erano vicini”.
“Sono particolarmente addolorato per la scomparsa di Eugenio Scalfari. – questo il messaggio di cordoglio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Giornalista, direttore, saggista, uomo politico, testimone lucido e appassionato della nostra storia repubblicana. Dai primi passi all’interno di quella grande scuola di giornalismo che fu il Mondo, alla direzione dell’Espresso, fino alla fondazione della Repubblica, Scalfari ha sempre costituito un punto di riferimento coinvolgente per generazioni di giornalisti, intellettuali, classe politica e un amplissimo numero di lettori. – ricorda Mattarella – Da sempre convinto assertore dell’etica nella società e del rinnovamento nella vita pubblica, si era magistralmente dedicato, negli ultimi tempi, ai grandi temi esistenziali dell’uomo con la consueta efficacia e profondità di riflessione”.
“La scomparsa di Eugenio Scalfari lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese. – dice invece un addolorato premier Mario Draghi – Fondatore de L’Espresso e de La Repubblica, che ha diretto per vent’anni, Scalfari è stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia”.
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