È morto nella notte nella “sua” Torino Giampiero Boniperti, presidente onorario della Juventus, di cui è stato una bandiera prima come calciatore e poi come dirigente. Lo ha reso noto la famiglia dando a tutti la triste notizia. Boniperti, che negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, avrebbe compiuto 93 anni il 4 luglio. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni in forma privata per volere della famiglia. Come ricorda Tgcom24, uno dei suoi ultimi interventi fu una lettera, scritta in occasione dei 90 anni: “Alla Juve posso fare solo un augurio: continuare a vincere perché, come sapete, rimane sempre l’unica cosa che conta…”. (Continua a leggere dopo la foto)
Già, la Juve, una maglia che Giampiero Boniperti ha indossato per 444 partite. E poi, una volta tolta, si è seduto da dirigente negli uffici bianconeri. Con la Juventus un matrimonio durato 48 anni: vittorie e soddisfazioni, sul campo, ma soprattutto dietro la scrivania: cinque scudetti da giocatore, nel ‘Trio magico’ con Charles e Sivori, tutti i trofei possibili, in Italia e nel mondo, nel suo ventennio da presidente. Nel club bianconero era arrivato a 17 anni, pagato 60mila lire fifty fifty tra la squadra del suo paese, Barengo (Novara), e il Momo che l’aveva tesserato. (Continua a leggere dopo la foto)
Ne è uscito 48 anni dopo, quando ha lasciato la presidenza effettiva della Juventus. E’ stato presidente dal ’71 al ’90 e poi, quando fu richiamato dalla famiglia Agnelli, amministratore delegato dal ’91 al ’94. Dal 2006 era presidente onorario. Con i giocatori aveva sempre il coltello dalla parte del manico, ma era lontano il tempo della predominanza dei procuratori. Dopo il Mundial vinto dall’Italia nell’82 in Spagna, aveva messo fuori rosa, perché avevano chiesto un aumento, nientemeno che Paolo Rossi, Tardelli e Gentile.
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