Scoppia un altro caso nel Movimento 5Stelle. E riguarda il Comitato che dovrà gestire la rendicontazione degli stipendi e dei rimborsi dei parlamentari del partito. Un organismo creato, come promesso alla fine della scorsa legislatura, per controllare i flussi delle cosiddette “restituzioni” dopo gli scandali d ei casi di alcuni mancati rimborsi. Ora, tuttavia, la creazione dell’organo di gestione rischia di creare una nuova rivolta tra i pentastellati.
Il Comitato, presieduto dal Capo Politico Luigi Di Maio e dai capigruppo di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, prevede infatti che al suo scioglimento i fondi che dovessero avanzare dovrebbero essere devoluti all’Associazione Rousseau. Il vulnus oltre che di sostanza è anche formale…
“Dovrebbe intervenire il Comitato di garanzia ed agire nei confronti dei Costituenti del Comitato in quanto nell’articolo che disciplina l’utilizzo degli avanzi potrebbe essere ravvisato un conflitto di interesse con l’associazione di cui Di Maio è capo politico”, vale a dire il M5s. È chiaro, infatti, protestano anche alcuni parlamentari che si tratta di soldi “che servirebbero di più al M5s che a Rousseau” verso cui gli eletti già destinano una quota delle loro indennità.
Il trattamento economico degli eletti, comprensivo delle quote da “restituire”, è disciplinato da un Regolamento costituito ai sensi dell’articolo 9 dello Statuto M5s e adottato dal Comitato di Garanzia. In linea generale, prevede il regolamento, i portavoce M5s “dovranno restituire mensilmente un importo minimo pari a 2.000 euro a cui si dovrebbero sommare le eccedenze dei rimborsi non spesi per gli eventi ufficiali del Movimento 5 Stelle e quelle dell’esercizio del mandato (collaboratori, consulenze, eventi, convegni)”.
Su tutti gli eletti “potranno essere effettuati controlli di coerenza a campione sulle rendicontazioni e sulle restituzioni”. I parlamentari, inoltre, “al fine di onorare l’impegno previsto dall’articolo 5 del Codice Etico, erogheranno un contributo mensile di euro 300 destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l’attività dei gruppi e dei singoli parlamentari”.
“Per i consiglieri e i deputati regionali stesso importo deve essere versato e destinato allo “Scudo della Rete, che ha come obiettivo la difesa di iscritti ed eletti del MoVimento 5 Stelle dalle cause legali intentate nei loro confronti, nonché la tutela del MoVimento 5 Stelle e della Associazione Rousseau”. Quindi i soldi degli italiani andranno nelle casse della Casaleggio Associati.
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