Sono almeno 91 le persone che hanno perso la vita dopo che un traghetto di fortuna sovraffollato è affondato, in un tragico incidente avvenuto al largo della costa settentrionale del Mozambico. Le autorità locali hanno confermato il disastro, specificando che la maggior parte delle vittime erano bambini. Un peschereccio, convertito in maniera improvvisata in traghetto per trasportare circa 130 persone, ha incontrato gravi difficoltà mentre tentava di raggiungere un’isola al largo della provincia di Nampula.
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Il traghetto si trovava in una situazione critica, gravato dal peso eccessivo dei passeggeri e delle loro appartenenze. Le squadre di soccorso, giunte sul posto, hanno sinora tratto in salvo cinque superstiti, continuando nelle ricerche di altri possibili sopravvissuti. Tuttavia, le condizioni avverse del mare stanno complicando notevolmente le operazioni di salvataggio.
Secondo quanto riferito da Neto, un funzionario coinvolto nei soccorsi, la maggior parte dei passeggeri aveva deciso di intraprendere questo pericoloso viaggio in cerca di rifugio. Spinti dal panico e dalla disinformazione riguardante un’epidemia di colera, molti hanno scelto la via del mare come ultima speranza per sfuggire alla possibile contaminazione sulla terraferma.
Questo tragico evento mette in luce i pericoli connessi all’uso di imbarcazioni di fortuna e sovraffollate, soprattutto in contesti dove la disinformazione e il panico possono spingere le persone a prendere decisioni estreme. La tragedia solleva anche questioni urgenti sulla necessità di garantire trasporti sicuri e affidabili per le popolazioni vulnerabili, in particolare in aree a rischio di disastri naturali o di crisi sanitarie.