Chi aveva coscienza in quei giorni, ancora oggi, sa dire perfettamente dove era e cosa stava facendo quella notte. È il 9 novembre del 1989, il giorno in cui è cambiato il mondo fino ad allora conosciuto. Le prime notizie da Berlino arrivarono con i telegiornali della sera. Persino i protagonisti della politica mondiale di allora non immaginavano che il muro di Berlino stesse per cadere davvero. A Berlino Est il leader storico Erich Honecker, dal 1971 segretario generale della Sed (il partito comunista della Germania orientale), ancora nel gennaio 1989 aveva affermato che l’esistenza del Muro sarebbe stata assicurata per altri cento anni.
Ai primi di ottobre Gorbaciov si reca a Berlino per la solenne celebrazione dei 40 anni della Ddr (Deutsche Demokratische Republik) ed esorta Honecker a non trascurare i segnali della realtà: “Chi arriva troppo tardi, rischia di essere castigato dalla vita”. Nemmeno due settimane dopo Honecker si dimette e viene sostituito da Egon Krenz. E poi arriva il fatidico giovedì 9 novembre.
Krenz voleva aprire nuovi punti di passaggio lungo il muro di Berlino: al suo portavoce Günter Schabowski spettava il compito di illustrare la nota del Politburo ai giornalisti convocati alle ore 18. Sul finire della conferenza stampa – erano quasi le ore 19 – il corrispondente dell’Ansa da Berlino Est Riccardo Ehrman chiede da quando sarà possibile passare liberamente la frontiera fra le due Germanie. La risposta del portavoce è quasi incredibile: “Per quanto ne so, da subito”.
A seguire Schabowski conferma anche a un giornalista tedesco-occidentale, inviato della “Bild”, che la nuova disposizione si applicherà “immediatamente” anche a Berlino Ovest. Un paio d’ore dopo migliaia di automobili Trabant si riversano verso i varchi con Berlino Ovest a clacson spiegati gridando in coro “Il Muro non c’è più!”. È una delle immagini che cambia la storia. In Italia, sugli schermi tv scorrono le immagini dei berlinesi dell’Est mentre attraversano con moglie e figli il ponte di Glienicke.
La Riunificazione tedesca è proclamata il 3 ottobre 1990: la Guerra fredda è finita. A Mosca Gorbaciov rimarrà presidente fino al 27 dicembre 1991, quando viene decretato lo scioglimento dell’Unione Sovietica e la Russia di Boris Eltsin, diventata pienamente sovrana, ne raccoglie l’eredità internazionale, subentrandole anche nel seggio permanente al Consiglio di sicurezza dell’Onu. una rivoluzione.
La notte in cui è caduto il muro di Berlino, tutto il mondo si è sentito berlinese.
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