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Un museo svedese celebra i fallimenti più clamorosi della storia

Una delle domande più ricercate su internet, quelle che interessano la maggior parte degli utenti, sono le seguenti: quali sono i segreti per fare business? Come si ottiene successo nel lavoro? Come avviare un’impresa redditizia?

Conoscere le mosse più importanti per percorrere la strada del guadagno è estremamente importante.
Ma, facendo un ragionamento al contrario, vi siete mai chiesti quali sono i fallimenti più clamorosi della storia? Perché si impara sopratutto dagli errori, e se l’obiettivo è quello di costruire un’azienda di successo, bisognerebbe prima conoscere cosa è andato storto, anche a società di fama mondiale.

Molti hanno nascosto bene i propri fallimenti, altri un po’ meno, sta di fatto che c’è chi ha addirittura pensato di mettere su un museo.

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Museum of failure in Svezia

É accaduto in Svezia, più precisamente nella cittadina di Helsingborg. Infatti chi vuole fare business, dovrebbe in primo luogo sapere che anche i più grandi hanno fallito, salvo poi rimettersi in piedi e cambiare strategia.

Il museo è stato ufficialmente aperto il 7 giugno: si chiama Museum of Failure e raccoglie prodotti, prove e servizi falliti da tutto il mondo.

Si legge, nero su bianco, che lo scopo del Museo è questo: la maggior parte di tutti i progetti di innovazione falliscono e il museo mostra questi insuccessi per offrire ai visitatori un’esperienza di apprendimento affascinante. Ogni articolo offre una visione unica del business rischioso dell’innovazione.

L’idea per il museo è nata dalla frustrazione. Queste le parole di Samuel West, psicologo abilitato in Psicologia organizzativa e curatore del Museo del fallimento: ‘Ero così stanco di leggere e ascoltare le stesse noiose storie di successo, sono tutti uguali’. È nei fallimenti che troviamo le storie interessanti da cui possiamo imparare”. L’innovazione e il progresso richiedono un’accettazione del fallimento. Il museum of failure si propone quindi di stimolare la discussione sul fallimento e ispirarci ad avere il coraggio di prendere rischi più o meno significativi.

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Dalla Apple, alla Bic e Colgate: una collezione di fallimenti

Visitandolo, non crederete ai vostri occhi: lo sapevate che la Coca Cola ha fallito con il prodotto Coke II? Una ricetta che stravolgeva del tutto l’originale e della quale non è rimasta traccia dal suo lancio (durato in realtà pochissimo) negli ultimi anni.

E che dire di Apple? L’iphone non è certo stato il suo primo progetto, ma ha avuto successo perché è arrivato dopo un conclamato fallimento: si tratta del Newton MP, e se non lo conoscete vi siete già risposti da soli.

Che dire del Twitter Peek, un dispositivo specializzato solo per mandare tweet? Oppure della Bic, la nota casa di penne da scrivere, che ha creato una collezione interamente dedicata al pubblico femminile. Perché?

Come la lasagna surgelata, lanciata non da un marchio gastronomico, ma dalla nota azienda di dentifricio Colgate. L’avreste mai immaginato?

Questo e molto altro al Museo del fallimento, tanto per ricordarci che non siamo gli unici a sbagliare, anche quando i progetti sembrano i più importanti del mondo.

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