Prima sommergibilista, poi manager internazionale in Oto Melara e Finmec. Oggi candidato alle europee con Giorgia Meloni, con il peso di un cognome, Mussolini, che non può certo passare inosservato. Lui, Caio Giulio Cesare, non si tira però indietro. E ribadisce attraverso le pagine del Corriere della Sera tutta la sua determinazione nel voler affrontare questa nuova avventura: “Quando ho sentito le sciocchezze della Boldrini che voleva demolire i monumenti cancellando pezzi di storia della patria, mi sono sentito ribollire il sangue: era arrivato il mio momento”.
Alla domanda, inevitabile, su chi fosse Benito, il suo illustre antenato, Caio Giulio Cesare risponde: “Ne abbiamo sempre parlato tanto, cercando di distinguere il piano famigliare da quello politico. I ricordi sono tanti, personali, che conservo gelosamente. Ma anche in tutta Italia se ne parla da giorni. Ha lasciato il segno nelle vite, nelle città e nella memoria di tutti gli italiani. Penso che il giudizio sul mio bisnonno debbano darlo gli storici. Nell’Agro Pontino ancora si emozionano quando sentono parlare di lui, lo rimpiangono. Io però sono solo un militare che si candida”.
Pulsioni fasciste? Mussolini nega: “Il fascismo è morto con Benito. La storia non è bianco e nero, ma le leggi razziali sono una ferita ancora aperta. Non credo ci sia una sola persona di buon senso che le difende. Dell’eredità del Duce, comunque, non ho mai sentito il peso. Penso soltanto a servire il mio Paese. Ho giurato fedeltà alla Repubblica e ho cercato di farmi un nome”.
Apprezza Salvini per la politica di stop agli sbarchi. Ma si dice felice della scelta di campo fatta, quella di schierarsi al fianco di Giorgia Meloni: “Una patriota, da sempre”. Una candidatura, la sua, che intanto continua a far discutere i social.
Caio Giulio Cesare Mussolini: “Sarò eletto grazie al mio cognome”