Ottime notizie finalmente dal fronte dei mutui i cui tassi sono previsti in calo di 8 centesimi sul tasso medio a dicembre. Certo, non una cifra che cambia la vita, ma un chiaro segnale che il mercato dei mutui potrebbe imboccare una strada diversa nei prossimi anni. L’Abi ha rilevato a novembre il 4,5% come media del costo dei nuovi finanziamenti concessi alle famiglie e finalizzati all’acquisto di casa. Mentre a dicembre questa percentuale è scesa al 4,42%. Discesa dovuta al brusco calo dell’Eurirs, il parametro legato alle previsioni di costo del denaro a lungo termine e che serve da base per i mutui a tasso fisso.
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Calo dei tassi: chi ci guadagna
Il calo dei tassi dovrebbe favorire i giovani e i nuclei familiari a basso reddito, che potranno richiedere i mutui agevolati garantiti dal fondo Consap con più facilità. Questo fondo, rifinanziato dall’ultima Legge di Bilancio approvata dal governo, offre una garanzia pari all’80% del debito residuo sui finanziamenti ad alto tasso di copertura.
Accensione di un mutuo: cosa cambia
Questo calo inciderà favorevolmente sui mutui. Soprattutto quelli a tasso fisso, che sono la maggioranza di quelli richiesti. Il tasso fisso, infatti, presenta come vantaggi non solo la certezza dell’entità della rata da pagare, ma anche un costo inferiore di circa 150 centesimi.
Esempi di mutui a tasso fisso
Tanto per fare un esempio di cosa potrà accadere, un finanziamento da 140mila euro finalizzato all’acquisto di un’abitazione del valore di 200mila a 20 anni ha una rata fissa di 812 euro, il variabile di 924 euro. A 30 anni il fisso costa in media 629 euro, l’indicizzato ne richiede 752. Una volta definito il tasso lo si tiene per tutta la durata del mutuo, salvo ricorrere alla surroga.
I mutui a tasso variabile
Le previsioni sull’andamento dei tassi variabili sono invece di una netta discesa già nella seconda metà del 2024. Tornando agli esempi appena citati, il mutuo a 20 anni che oggi paga 924 euro, tra un anno vedrebbe la rata scendere a 811 euro se i tassi fossero di un punto più. Mentre con una riduzione di un punto e mezzo si scenderebbe a 754 euro. Se invece fosse di due punti la rata si ridurrebbe a 698 euro. Nel mutuo a 30 anni, infine, la rata variabile di partenza di 752 euro scenderebbe a gennaio 2025 a 637 euro con il calo di un punto dell’Euribor, a 579 con un calo di un punto e mezzo e a 522 se la riduzione fosse di due punti.
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