Vai al contenuto

Napoli, boom di cambio di residenza per il reddito di cittadinanza. Uffici impazziti

E anche a Napoli è boom di cambio di residenza per ottenere il reddito di cittadinanza. Avevamo già raccontato qualche giorno fa di come anche la vicina Calabria stesse soffrendo la stessa problematica. Lì, addirittura, i funzionari comunali denunciavano di non poter più gestire le separazioni tra coniugi: ne fanno 5 o 6 al giorno. Qualcuno direbbe: “A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina”… Questo motto era utilizzato da uno dei politici più in vista della Prima Repubblica, il presidente del Consiglio democristiano Giulio Andreotti, una frase che potrebbe calzare a pennello per commentare l’anomalo picco di cambi di residenza nella città di Napoli.

“A pensare male si fa peccato” quindi, ma in questo caso il sospetto è che di furbetti in azione ce ne siano diversi. La corsa in città ai cambi di residenza rappresenta un escamotage per sfoltire gli stati di famiglia e accaparrarsi il reddito di cittadinanza. Agli uffici anagrafe del Comune di Napoli si presentano tutti con la stessa richiesta: “Voglio cambiare residenza”.

Nessuna legge o norma dello Stato impedisce a un cittadino di migrare verso un altro appartamento, ammesso che poi avvenga davvero. Al netto dei furbetti di turno è certamente significativa la tempistica con la quale stanno fioccando nelle Municipalità del capoluogo campano le richieste di cambi di residenza, in alcuni casi raddoppiate. Tanti napoletani puntano alla “Rcd card”, anche se non ne avrebbero diritto.

Tra gli escamotage che potrebbero portare nelle tasche di diversi napoletani i fatidici 780 euro mensili, c’è il cambio di residenza. Basti pensare che in media, in città, i cambi effettuati sono aumentati del 20-30 per cento circa. Ora la sorte dei furbetti dipende dai controlli che verranno effettuati e che potrebbero smascherare i tentativi di truffa.

Napoli e Reggio Calabria casi isolati? Macché! Nei primi sette giorni di febbraio gli impiegati dell’anagrafe di Palermo non sono certo stati con le man in mano: 219 cittadini si sono presentati con la stessa richiesta: “Voglio cambiare residenza”. Spesso da Palermo a Palermo. I migranti palermitani all’interno della loro stessa città sono stati oltre mille a gennaio. Un record. Praticamente il doppio della media abituale.

E in Comune questo dato inizia a preoccupare. Una coincidenza di tempi di questa impennata di cambi di residenza con l’introduzione del reddito di cittadinanza voluto dal governo? Il “sospetto” è che tutti questi cambi di residenza indichino un tentativo: quello di sfoltire gli stati di famiglia per ottenere il reddito di cittadinanza distribuito su più persone.

 

Ti potrebbe interessare anche: Fermare la Tav per riscattare l’Abruzzo: delusi dalle regionali, i Cinque Stelle si vendicano di Salvini

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure