Il Napoli vince il suo terzo scudetto e in città esplode finalmente la festa. Centinaia di migliaia di persone si sono riversate nelle strade del capoluogo campano. Ma non solo, perché in molte altre città d’Italia i napoletani si sono lasciati andare a scene di giustificato entusiasmo. Purtroppo però, durante la notte della festa, si sono verificati alcuni gravi episodi di violenza che gettano un’ombra sulla felicità per la vittoria della squadra di Luciano Spalletti. Un ragazzo di 26 anni è stato ucciso a colpi di pistola. E altri tre giovani risultano feriti da colpi di arma da fuoco. Parenti e amici della vittima, una volta venuti a conoscenza della tragica notizia, hanno sfogato la loro rabbia contro le strutture dell’ospedale Cardarelli in cui era stato ricoverato il giovane. Sulla vicenda indagano i carabinieri, ma è giallo.
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Scudetto Napoli: ragazzo ucciso
Il Napoli dunque conquista lo scudetto pareggiando 1-1 con l’Udinese alla Dacia Arena di Udine. Gli azzurri sono campioni d’Italia per la terza volta nella loro storia, dopo i due scudetti vinti nel 1987 e nel 1990 grazie a Diego Armando Maradona. Inevitabile che la festa dei napoletani, preparata già da diverse settimane, dovesse scoppiare in tutto il suo fragore, con la città inondata di persone. Le autorità temevano la possibilità di incidenti o di eventi gravi. E così purtroppo è stato, visto che un ragazzo di 26 anni è stato ucciso.
Il ragazzo rimasto ucciso a Napoli nella notte tra il 4 e il 5 maggio si chiamava Vincenzo Costanzo ed era originario del quartiere Ponticelli. Come tutti i suoi coetanei stava festeggiando lo scudetto quando è stato raggiunto da diversi colpi di pistola. Ricoverato all’ospedale Cardarelli in gravi condizioni non ce l’ha fatta. La sua morte ha scatenato la rabbia di conoscenti e amici che hanno danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale.
Il ragazzo era stato ferito in zona Piazza Volturno, nei pressi di piazza Carlo III. Nella stessa zona di Napoli sono stati feriti, forse dalla stessa persona, anche una ragazza di 26 anni di Portici e altri due giovani di 24 e 20 anni, entrambi di Ponticelli. I tre però non sono in pericolo di vita, le loro ferite sono lievi. Le indagini per scoprire chi ha sporcato di sangue la festa scudetto del Napoli sono già partite.
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