di Gabriele e Nicola Iuvinale
La moneta elettronica sarà il futuro.
Tutte le banche centrali hanno avviato lo sviluppo della moneta digitale che affiancherà quella tradizionale.
Anche in Europa la BCE ha avviato una consultazione pubblica sulla valuta elettronica comunitaria. L’idea è di consentire ai cittadini di aprire conti correnti direttamente presso la BCE con un limite iniziale di tremila euro, senza che ciò costituisca attività in concorrenza con le banche private.
Ed anche in USA la FED punta ad una versione virtuale del dollaro.
Ma queste nuove monete elettroniche non saranno certo create con l’obiettivo di sostituire il contante, ma di affiancarlo.
Una sorta di “criptovaluta” regolamentata, centralizzata e non come il Bitcoin.
Anche la Cina ha appena concluso il più esteso test mondiale, sperimentando una versione digitale dello Yuan, la moneta nazionale.
Sulla scia del cambiamento digitale si stanno sviluppando nuovi standard di economia utili anche al mondo imprenditoriale.
Tra questi vi è il cosiddetto token, ossia la stringa di dati alfanumerici. In particolare, si tratta di un’attività finanziaria che rappresenterà la frontiera dei nuovi investimenti: la “Token economy”.
In una recente intervista rilasciata sul Corriere TV economia, Pietro Giuliani, presidente di Azimut, ne ha parlato assieme a Silvio Micali, palermitano con cattedra al Mit di Boston, dove si occupa di Informatica e di Intelligenza artificiale ed è stato vincitore dei prestigiosi Godel Prize e Turing Award. Con Giuliani e Micali è intervenuto anche Mathias Imbach, fondatore e amministratore delegato di Sygnum, la prima banca di asset digitali al mondo. Giorgio Medda e Gabriele Blei, amministratori delegati di Azimut, spiegano poi come il gestore italiano si sta muovendo in questa promettente area di investimento e quali opportunità si disegnano per l’investitore in un settore assai poco conosciuto ma con enormi potenzialità di sviluppo.
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