Se tutto dovesse andare bene, gli italiani potranno concedersi un po’ di shopping per i regali natalizi. Una finestra di dieci giorni, a ridosso del Natale, per consentire le compere e ridare fiato ai consumi. È questo il piano allo studio del governo, rigidamente vincolato all’andamento della curva epidemiologica. I dati sono timidamente incoraggianti, con la parabola del contagio che non cresce più in modo esponenziale. E allora l’obiettivo è quello di tenere la stretta, con l’attuale modello “a semaforo”, fino al 3 dicembre, data di scadenza del Dpcm in vigore. Dopodiché Conte ne varerà uno nuovo che rogolamenterà la breve “riapertura” per dare ossigeno all’economia. Repubblica, che riporta le ipotesi in campo, la chiama “tregua di Natale”.
L’idea sarebbe quella di tornare poi a chiudere i negozi già prima del 24 dicembre. Il piano dell’esecutivo potrebbe prevedere il mantenimento della stretta con l’attuale modello delle zone rosse, arancioni e gialle con l’obiettivo di portare tutti i territori con un indice di contagio inferiore a 1. Sperando che ciò possa accadere entro il 10 dicembre e che la curva possa raffreddarsi, si potrebbero riaprire i negozi liberando lo shopping natalizio. L’ipotesi sarebbe quella di far restare aperte le attività commerciali fino alle 22 in modo da evitare assembramenti e facilitare ingressi scaglionati.
Ciò comporterà inevitabilmente uno slittamento dell’orario di entrata in vigore del coprifuoco alle 23 o alle 24. Anche bar e ristoranti potrebbero riaprire in contemporanea a negozi, anche se non è escluso che debbano chiudere alle 18. Passati i dieci giorni i negozi potrebbero tornare a chiudere per evitare che le vacanze di Natale possano avere lo stesso effetto di quelle estive e condurre l’Italia ad una terza ondata di contagi.
Per il momento sembra che il divieto di spostarsi tra una regione e l’altra rimanga ancora vietato per gli alti pericoli di contagio intra familiare durante le feste. Alcune agenzie riportano però che tra le ipotesi allo studio ci sarebbe anche quella di sospendere l’automatismo delle fasce nel periodo natalizio. Tutto è ancora da decidere. E intanto gli italiani sperano, mentre invece gli scienziati, implorano il governo di non allentare le misure.
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