Tutto parte dall’Olanda, più precisamente da Rotterdam e Amsterdam. Nel bel mezzo un progetto che l’azienda Port-Liner sta cercando di portare a termine.
Si tratta di un cargo elettrico, in effetti è già stata definita “Nave Tesla” in quanto ideata per diminuire le emissioni su un tratto di mare molto inquinato.
L’Unione Europea ha versato all’azienda olandese ben 7 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi agli altri 93 già investiti dalla Port-Liner per quello che si preannuncia come il più grande esperimento su acqua mai costruito e ribattezzato appunto Nave Tesla.
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La “nave Tesla” prevede la costruzione di 6 chiatte a batteria. Dove verranno posizionate le batterie? Dentro un container, proprio come quelli da trasportare. Il vantaggio sarà quello di poterle scaricare a terra per essere alimentate nuovamente.
“Ci sono 7.300 natanti per brevi spostamenti in tutta Europa, e di questi più di 5.000 sono di proprietà di imprenditori belgi o olandesi. Siamo in grado di costruirne fino a 500 l’anno, ma già così ci vorranno 50 anni per riuscire a convertire questa industria all’energia rinnovabil” ha dichiarato al quotidiano inglese Loadstar Ton van Meegen, CEO di Port-Liner.
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Le prime due chiatte sono quasi finite, e pronte a salpare l’autunno prossimo per il viaggio inaugurale sul canale Wilhelmina.
L’impresa della Port-Linder, se portata a termine, rivoluzionerà l’intero settore dei trasporti, sia navale che su strada.
Molta ancora ci vorrà per una piena realizzazione della Nave-Tesla, soprattutto per l’effettiva funzionalità della questione relativa alle batterie, alla ricarica e allo spostamento attraverso container.
Certo è che l’impresa viene accolta come un passo in avanti verso la sostituzione dei mezzi a combustione e l’entrata nel mondo dei trasporti marini ecostenibile.