Un diesel nel quale non serve investire molto e però bisogna farlo in maniera continua. Così Paola Dubini, docente alla Bocconi di Economia, definisce la cultura nel libro Con la cultura non si mangia (Falso!), prodotto e fortemente voluto da Giuseppe LaTerza che l’ha anche accompagnata durante la presentazione andata in scena al Teatro Caffeina di Viterbo, ospiti entrambi del direttore artistico Filippo Rossi. Un testo che arriva come risposta, anni dopo, alle parole attribuite all’allora ministro Giulio Tremonti, che avrebbe indirizzato privatamente a Sandro Bondi la frase: “Non è che la gente la cultura se la mangi”.
Qual è, allora, la ricetta per chi, anche localmente, vuole investire in cultura? “Parlare, innanzitutto – spiega la Dubini – soprattutto con chi usufruirà della nostra offerta. Cercare continuamente il feedback del pubblico. Raccontare, poi, la propria storia, la propria identità. Creare un immaginario di riferimento. E infine non aver paura di mescolare. I bambini con i grandi, il teatro con il cinema e le letteratura. Sempre con la voglia di coinvolgere”.
I libri costano troppo? Perché investire in cultura? Grazie a Laterza risponde Keynes