Non c’è ancora un colpevole per la tragedia accaduta all’ospedale Pertini di Roma. L’8 gennaio scorso un neonato di nome Carlo Mattia è morto mentre si trovava a letto insieme alla mamma nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. Ancora da chiarire le cause del decesso, ma pare che il bimbo sia rimasto schiacciato dal corpo della madre che, lasciata sola dagli infermieri, si sarebbe addormentata perché stremata dal travaglio. Ora la procura della Capitale ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e la donna racconta la sua versione dei fatti a Repubblica. >>>>> Neonato soffocato in ospedale: parla il padre del bimbo morto
Il racconto della mamma del neonato morto
“Avevo chiesto più volte aiuto al personale per gestire il bambino, ma nessuno mi è venuto in soccorso. – racconta la giovane mamma – Non abbiamo presentato denuncia. Ci siamo affidati a due legali, Alessandro Palombi e Michela Tocci, che stanno decidendo se presentare o meno un esposto. Noi siamo parte offesa, come si evince dal fascicolo della procura che, al momento, è contro ignoti. Stiamo aspettando di ricostruire con serenità cosa è accaduto e poi prenderemo una decisione insieme agli avvocati. Non dormo da diverse notti, sono stremata”.
“Mio figlio è nato sano, quasi 3 chili e 400 grammi. Ero felice, era accanto a me. Poi mi sono risvegliata e lui non c’era più. – questo il ricordo della donna di quei drammatici momenti vissuti al Pertini – L’infermiera mi ha informata di quanto era successo. Non ho capito più niente, mi hanno subito cambiato di stanza. Con me c’erano altre tre pazienti. Non ho avuto modo di parlare con loro. I miei avvocati decideranno se sentirle per ricostruire quei dieci minuti di vuoto. So solo che adesso è impossibile indicare una esatta causa della morte”.
La tragedia del Pertini
“Avevo chiesto aiuto per accudire il mio bambino, però non è mai arrivato nessuno, non mi davano ascolto. – prosegue la mamma accusando il personale del Pertini – Ho 29 anni ma ero stremata dalla fatica. Il travaglio era durato più di dieci ore, è stato un parto naturale. Ci sono informazioni che potremo avere solo dall’autopsia. Ancora non sono certa di niente. Ripeto, io lo avevo accanto mio figlio. Poi non l’ho visto più. Non si sa se sia morto soffocato. Come si fa a dirlo prima? Più leggo e più sto male, la mia vita è rovinata. Non sparate sentenze prima dei risultati delle indagini”.
“Gli esami tossicologici che mi hanno fatto sono risultati negativi. – conclude poi l’intervista – Gli investigatori forse volevano capire se mi ero addormentata sotto l’effetto di un farmaco o se avevo assunto droghe. Adesso però voglio solo piangere mio figlio, lasciatemi un po’ in pace. Sono un’educatrice e aiuto gli altri. Adesso non sono in grado di aiutare nemmeno me stessa”. >>>>> Roma, neonato morto soffocato tra le braccia della mamma