Ancora un raduno dell’estrema destra, quella che rimanda chiaramente nei gesti, nei simboli e nella retorica all’esperienza fascista. E che ancora una volta può contare non solo su una certa tolleranza, inspiegabile, da parte delle forze dell’ordine, ma anche sull’adesione di personaggi che da quel mondo di celtiche e tristi bracci tesi dovrebbe prendere di corsa le distanze. Il raduno di Nettuno ha invece raccontato, per l’ennesima volta, una storia diversa.
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“Permesse le magliette con la scritta ‘Fiume o morte’, andavano benissimo le tante sigle della galassia degli ‘Arditi d’Italia’ o i tatuaggi evocativi. Ma era il luogo a raccontare. Nel centro del campo dove sono sepolti i soldati della Barbarigo c’è una croce di Sant’Andrea, a ricordare la X Mas. Quando venne realizzato nel 1990, il Campo della memoria di Nettuno fu subito dedicato a tutti i soldati della Repubblica sociale italiana”. Da allora, ogni 2 novembre è meta di pellegrinaggio per reduci della Rsi e neofascisti.
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