Vai al contenuto

Nicola, il marito eroe che dopo il tradimento protesse Vanessa dall’ex amante: la disperazione di un nuovo inizio infranto

Nicola e Vanessa stavano provando a vivere un nuovo inizio. Da un anno la loro vita era tornata sui binari dell’amore e della fiducia reciproci. La bufera del tradimento di Vanessa sembrava passata. Per alcuni mesi la coppia era andata in crisi e il terzo incomodo era Bujar Fandaj. Il futuro assassino di Vanessa aveva una relazione clandestina con lei. Ma lui si era rivelato possessivo, minaccioso, inquietante. La minacciava di raccontare tutto al marito se si fossero lasciati. Poi Vanessa prese il coraggio a due mani e confessò tutto a Nicola Scarpiniello. Che ha deciso di restare e di difendere il loro amore. Ma il gesto di Fandaj ha cancellato tutto.
Leggi anche: Addio a Federica, morta a 15 anni dopo due mesi di malattia

Nicola Scarpiniello e Vanessa Ballan

Insieme da ragazzini, poi la convivenza e la crisi, superata con l’amore

Nicola e Vanessa si sono conosciuti quando avevano 15 anni. Hanno deciso di convivere e nel 2019 è nato il primo figlio. Poi la crisi, una sbandata di lei per Bujar. La confessione e la paura per lo stalking e le minacce. La polizia che classifica la questione come poco rilevante dal punto di vista della pericolosità. Una vita insieme che ricomincia, simboleggiata dalla nuova gravidanza di Vanessa. Fino alla mattina di martedì 19 dicembre, quando Bujar accoltella Vanessa, provocando anche la morte del bambino. L’altro figlio, che ora ha 4 anni, ha evitato per un soffio la visione della pozza di sangue e della madre riversa sull’uscio di casa. I carabinieri avevano trattenuto lo scuolabus con una scusa.

“O stai con me o dico tutto a tuo marito”, le aveva detto Fendej, il 40enne kosovaro che aveva frequentato. Vanessa e Nicola erano andati insieme a denunciare lo stalking e le minacce. La situazione sembrava rientrata, anche se si restava sempre sul chi va là: bastava un lieve ritardo di Vanessa nel rispondere al telefono a spaventare Nicola. Al contempo, però, tra loro le cose andavano molto meglio: l’amore ritrovato aveva portato al concepimento di un altro figlio, quel nuovo inizio di cui avevano così bisogno.

Le ultime chat e la tragedia

La mattina dell’omicidio Nicola e Vanessa si erano sentiti per telefono fino alle 11.47 circa: poi lei era diventata irreperibile. Il pensiero di Nicola era subito andato a quell’uomo che era rimasto in silenzio, e si temeva potesse rispuntare: d’altronde la polizia aveva classificato il caso come “non urgente” e non era certo un sorvegliato speciale.

Nicola aveva chiuso tutto ed era corso a casa: lì, ha trovato la madre dei suoi figli rannicchiata a terra, in posizione di protezione: per lei non c’era più nulla da fare. I carabinieri evitano il peggio per un soffio: riescono a bloccare lo scuolabus che sta portando a casa il figlio di 4 anni, che per fortuna non vedrà il cadavere di sua madre in un lago di sangue, tra le pareti della sua dimora. Nicola, in quel momento, vede l’inferno, che ha invaso la sua casa: “Non dimenticherò mai quello che ho visto”; dice ora agli inquirenti: è ancora in stato di shock, per quello che è successo a Vanessa ed alle loro vite. Al loro nuovo inizio.

Vanessa Ballan e Nicola Scarpiniello

Il pensiero di Gramellini: “Nicola è l’unico vero uomo forte di questa storia”

Al coraggio di un uomo che aveva cercato di salvaguardare la sua felicità e quella della compagna in tutti i modi, Massimo Gramellini ha dedicato il suo Buongiorno. Non solo: ha fatto notare quanto Nicola abbia agito da uomo intelligente, forte, sicuro di sé e della sua compagna: “quando l’ex amante, trasformatosi in molestatore, la minaccia di andare da Nicola a spifferargli la vecchia tresca, lei trova il coraggio di anticiparlo. Era il 27 ottobre. Non sappiamo che cosa si siano detti Vanessa e Nicola, quella sera. Ma sappiamo che uscirono di casa in cordata, come sempre, per andare a denunciare Bujar per stalking.

Purtroppo, i tempi della ferocia sono stati più rapidi di quelli della legge. Però, nell’ennesima tragedia di donne uccise da maschi primitivi, ce n’è uno che esce dallo schema. Ci sarà chi lo ridurrà a pretesto per battute da bar, chi ne parlerà come di un remissivo. Per me invece Nicola Scapinello è l’unico vero uomo forte di questa storia. Con l’energia che ti dà soltanto l’amore incondizionato ha saputo mantenere i nervi saldi, ascoltare, ricostruire e proteggere la sua famiglia. L’assassino gliel’ha distrutta lo stesso, ma non del tutto: gli resta un figlio di quattro anni, che un giorno capirà che razza di figo pazzesco è l’uomo di cui ai tempi della scuola si era innamorata sua madre”.