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No disabili al lavoro nel Lazio: “Ho due lauree, ma da 12 anni ancora senza impiego”

E’ dal 2009 che Vincenzo di Matteo è iscritto all’ufficio di collocamento ma nonostante le sue due lauree, non è ancora riuscito a trovare un lavoro. Il motivo, per Vincenzo, è legato alla sua disabilità. Dottore in scienze della comunicazione e come educatore, a suo tempo Vincenzo aveva pensato di puntare su ben due titoli di studio nel che se non fosse riuscito a trovare lavoro in un ambito, almeno avrebbe avuto la possibilità di tentare sull’altra professione. Un modo di tenersi aperte diverse strade e non lasciare nulla al caso. Ma le sue due lauree non hanno dato i risultati sperato da Vincenzo: “Ho una disabilità fisica evidente – ha spiegato l’uomo a Fanpage.it – Ho un solo rene che potrebbe cedere da un momento all’altro, oppure andare avanti fino a che non muoio. Le cose non hanno mai funzionato, non c’è mai stata una politica che abbia tutelato i disabili. Non è colpa della pandemia, come molti dicono ora, è sempre stato così”.

Anche la testimonianza della Cgil Roma e Lazio, raccolta da Fanpage.it, sembrerebbe confermare le parole di Vincenzo: “A dicembre è uscito il bando della Regione Lazio per l’avviamento al lavoro delle persone con disabilità – ha denunciato la Cgil Roma e Lazio – ma prevede solo 79 posti di lavoro, nel Lazio sono 103mila le persone disabili iscritte al collocamento”. Dunque un progetto necessario ma che, secondo la Cgil, basta a coprire una piccolissima parte di futuri lavoratori disabili attualmente senza occupazione.“La situazione lavorativa delle persone con disabilità è drammatica – ha dichiarato Fiorella Puglia, della Cgil politiche disabilità Roma e Lazio – Perché è un sogno a cui non potranno mai arrivare, anche se poi il lavoro sarebbe la risposta giusta all’obiettivo dell’inclusione vera. Il 15 dicembre è uscito l’avviso pubblico della Regione Lazio per l’avviamento al lavoro dei disabili: è uscito a due anni di distanza dall’ultimo e prevede solo 79 posti in tutta la regione. È un numero bassissimo, inesistente nella realtà. È il 0,7% del numero delle persone iscritte al collocamento. Non esistono politiche di occupazione per le persone con disabilità e si potrebbero fare moltissime cose”.
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