Ridurre gli impatti ambientali è la nuova stella polare delle politiche dell’Unione Europea, un obiettivo nobile ma non privo di controversie. Un esempio lampante di tali problematiche è rappresentato dalla direttiva sulle Case green, già ampiamente criticata. Ora, il bersaglio delle normative UE sono le batterie, che devono anch’esse diventare “sostenibili”, mentre fabbriche e industrie, tanto cinesi quanto europee, continuano a inquinare su vasta scala.
Il nuovo Regolamento europeo mira a regolamentare ogni tipo di batteria, dalle comuni “stilo” a quelle più sofisticate. La contraddizione evidente è che, pur promuovendo la mobilità elettrica per decarbonizzare i trasporti, le stesse batterie di questi veicoli elettrici continuano a rappresentare una fonte di inquinamento. Già nel 2017, la Commissione Europea aveva lanciato l’Alleanza europea delle batterie, per garantire l’approvvigionamento dei condensatori necessari alla decarbonizzazione industriale. Le nuove norme coprono l’intero ciclo di vita delle batterie: fabbricazione, approvvigionamento, utilizzo e riciclaggio, con l’obiettivo di ridurre l’impronta carbonica entro il 2050, in linea con l’economia circolare. Teresa Ribera, ministro spagnolo della Transizione ecologica, ha dichiarato: “Le batterie sono fondamentali per il processo di decarbonizzazione e la transizione dell’Ue verso modi di trasporto a zero emissioni. Le batterie giunte al termine del ciclo di vita contengono risorse preziose che dobbiamo riutilizzare anziché dipendere da paesi terzi”.
Il regolamento fissa obiettivi ambiziosi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili: 63% entro la fine del 2027 e 73% entro la fine del 2030. Per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri, gli obiettivi sono del 51% entro il 2028 e del 61% entro il 2031. Inoltre, prevede il recupero del litio dai rifiuti di batterie: 50% entro il 2027 e 80% entro il 2031, con possibilità di modifiche in base agli sviluppi tecnologici e di mercato.
I produttori saranno obbligati a garantire livelli minimi di contenuto riciclato nelle batterie: 16% per il cobalto, 85% per il piombo, 6% per il litio e 6% per il nichel. Le batterie dovranno includere documentazione sul contenuto riciclato e obiettivi di efficienza del riciclaggio: 80% per le batterie al nichel-cadmio e 50% per altre tipologie entro il 2025. Dal 2027, i consumatori potranno rimuovere e sostituire autonomamente le batterie nei loro prodotti elettronici, con informazioni chiave disponibili tramite un’etichetta e un codice QR che permette l’accesso a un passaporto digitale dettagliato.
🔋 Batteries are strategic for the EU's transition to a climate-neutral economy.
— European Commission (@EU_Commission) August 17, 2023
As of today, the Batteries Regulation will ensure batteries are safe, circular, and sustainable throughout their entire lifecycle.
From manufacturing to reuse, here's how it works. ↓#EUGreenDeal
L’annuncio della Commissione su Twitter ha sottolineato: “Le batterie sono strategiche per la transizione dell’Ue verso un’economia climaticamente neutra. Il regolamento sulle batterie garantirà che le batterie siano sicure, circolari e sostenibili per l’intero ciclo di vita”. E per chi si chiedesse delle sanzioni, il Regolamento stabilisce che gli Stati membri dovranno fissare norme sanzionatorie efficaci, proporzionate e dissuasive per le violazioni.
Il mercato delle batterie è strategico per l’Europa. Entro il 2030, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte, con l’Ue che potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale. Questo fenomeno è alimentato dall’ascesa dell’economia digitale, dallo sviluppo delle energie rinnovabili e dalla mobilità a basse emissioni di carbonio. Il futuro, dunque, è elettrico e batterico, e l’Europa intende giocare un ruolo da protagonista.