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Non è l’Arena da Mosca, Sallusti abbandona lo studio: “Cremlino palazzo di mer..”

Come se non bastassero il malore in diretta e lo scontro con la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante l’ultima puntata di Non è l’Arena, trasmessa in diretta dalla Piazza Rossa di Mosca, il conduttore Massimo Giletti deve affrontare anche la furia del collega direttore di Libero, Alessandro Sallusti. Quest’ultimo, indignato per la troppa libertà di parola concessa alla Zakharova e agli altri ospiti russi, perde la pazienza e abbandona il collegamento mentre impreca.

Sallusti abbandona lo studio di Non è l’Arena

“Ho l’impressione che lei sia arrivato una settimana fa sulla Terra. – così ironizza ad un certo punto Maria Zakharova replicando a Giletti – L’Italia, il suo Paese che è membro della Nato, è entrata sul territorio dell’Iraq ed è entrata a Baghdad distruggendo e uccidendo. Mi sta raccontando che non si può entrare con le armi sul territorio degli altri Paesi?”, attacca la portavoce di Lavrov parlando del ruolo dell’Occidente nella guerra in Ucraina.

Ma questo passaggio, insieme ad altri, non piace affatto a Sallusti, convinto che queste dichiarazioni vadano contrastate con ogni mezzo, non certo agevolate come secondo lui sta facendo Giletti. “A questa sceneggiata io non voglio più partecipare, grazie”, sbotta ad un certo punto Alessandro Sallusti, spazientito dall’atteggiamento di Massimo Giletti nei confronti dei suoi ospiti russi, ritenuto troppo ‘morbido’ dal direttore di Libero.

“Pensavo fossi andato a Mosca per parlare al popolo russo. Mi trovo davanti ad un asservimento totale di fronte alla peggiore propaganda che ci possa essere.- rimprovera così il collega conduttore di Non è l’Arena – Il Cremlino è un palazzo di merda, lì il comunismo ha fatto i più grossi crimini. Rinuncio al compenso pattuito ma non ci sto a fare la foglia di fico a quei due coglioni che hai lì di fianco, me ne vado”, conclude alzandosi dalla sua postazione.

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