Non sono mancate, come spesso purtroppo succede in questi casi, le polemiche durante i drammatici minuti in cui il mondo seguiva con apprensione le sorti della cattedrale di Notre Dame a Parigi, avvolta all’improvviso da un violentissimo rogo che ha causato ingenti danni alla struttura e provocato il crollo della guglia simbolo della città. Mentre in tanti esprimevano solidarietà alla popolazione francese, augurandosi una pronta ricostruzione, nel mirino degli utenti è finito in particolare il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano.
Attraverso il proprio profilo Facebook, Di Stefano ha scelto infatti di commentare così l’incendio che stava tenendo gli utenti col fiato sospeso: “E ora dovremo anche sentire la finta costernazione dei globalisti in TV. Siate coerenti, stappate lo spumante! Se crollano i simboli della nostra identità, il vostro sogno si realizza in fretta”. Aggiungendo poi: “Quindi risparmiate le lacrime e dite la verità, al posto di Notre Dame volete una moschea, o un centro commerciale. Ma la Francia migliore risponderà”.
Una provocazione che però non è decisamente piaciuta a molti italiani, che si sono affrettati a inondare il profilo di Di Stefano con messaggi in cui esprimevano tutto il loro disappunto: “Non ho altro da dire se non utilizzare le parole che Montanelli disse ai suoi avversari ideologici dopo il Vajont: sciacallo” si legge in un dei commenti. E ancora: “Lei non sta bene”, “A certe persone sarebbe meglio togliere la tastiera”.
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Una lunga lista in cui la maggior parte degli utenti di rinfaccia a Di Stefano di andare a caccia di notorietà con un post provocatorio in un momento decisamente poco indicato, mentre una nazione intera si trova a piangere di fronte a una vera e propria tragedia.
Notre Dame è salva, ma restano i misteri sulle cause del rogo