Come due spasimanti, Europa e Italia continuano a scambiarsi lettere. Ma qui d’amore c’è davvero poco. Una nuova missiva da Bruxelles indirizzata al governo italiano. Ad annunciarla, una nota del Mef che spiega come “la Commissione Europea ha inviato al ministero dell’Economia e delle Finanze una lettera in cui chiede di fornire una relazione sui cosiddetti ‘fattori rilevanti’ che possano giustificare un andamento del rapporto Debito/Pil con una riduzione meno marcata di quella richiesta” .
“La risposta del Mef – si legge ancora nella nota -, alla luce della quale si giustificherà la traiettoria di discesa del rapporto debito/Pil indicata nel Dpb, sarà inviata a Bruxelles rispettando la scadenza indicata” del 13 novembre. La Commissione europea nella nuova lettera evidenzia come “un debito pubblico così elevato limita lo spazio di manovra del governo per spese più produttive a beneficio dei suoi cittadini”.
E continua: “Date le dimensioni dell’economia italiana, è anche una fonte di preoccupazione per l’area euro nel suo complesso”. La lettera, inviata dal dg dei servizi economici della Commissione europea Marco Buti, evidenzia come “questa traiettoria di bilancio, unita ai rischi al ribasso per la crescita del Pil nominale, sarà incompatibile con la necessità di ridurre in maniera risoluta il rapporto debito/pil dell’Italia”.
Ma non solo. Buti chiede anche di ricevere una risposta da parte dell’Italia entro il 13 novembre. Non a caso, il Mef ha subito comunicato che verranno rispettati i tempi. Insomma, in Europa non solo non si fidano della legge di bilancio italiana, ma non si fidano nemmeno del fatto che il governo riesca a formulare una risposta adeguata nei tempi prestabiliti.
Nella lettera Buti ricorda che il Belpaese “ha notificato a Eurostat un debito lordo delle amministrazioni pubbliche per il 2017 pari al 131,2% del Pil, confermando così che l’Italia non ha compiuto progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento relativo all’adeguamento del rapporto debito/Pil nel 2017”. Ma non solo. Nella lettera viene anche dato un vero e proprio ultimatum al governo italiano.
La Commissione europea starebbe infatti pensando di accelerare le tappe per preparare una procedura contro l’Italia per mancato rispetto della regola di riduzione del debito se il governo non dovesse modificare i saldi di bilancio per il 2019. Intanto è di oggi l’incontro tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e l’omologo tedesco Olaf Scholz, nel corso del quale si è parlato anche della Legge di Bilancio italiana, bocciata dalla Commissione Ue.
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