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Nuova manovra del governo: stop ai bonus e pensione a 70 anni per i dipendenti pubblici

Il governo guidato da Giorgia Meloni si prepara a varare la nuova legge di bilancio, cercando di bilanciare le esigenze di stabilità finanziaria con l’attenzione ai bisogni dei cittadini. Il compito si prospetta complesso, ma i tre leader della maggioranza – Meloni, Tajani e Salvini – hanno chiarito le linee guida in una dichiarazione congiunta. “Durante l’incontro di maggioranza, abbiamo ribadito l’impegno a mantenere una politica di bilancio responsabile ed equilibrata, confermando i risultati positivi ottenuti finora e valutando eventuali nuove misure da attuare, concentrando tutte le risorse disponibili sulle priorità individuate: famiglie, imprese, giovani e natalità. Inoltre, intendiamo chiudere definitivamente la stagione dei bonus, che si sono dimostrati inefficaci”.

Il vicepremier Antonio Tajani ha poi aggiunto che la manovra “non sarà drammatica, ma nemmeno potremo permetterci di sprecare denaro pubblico”. In altre parole, non ci saranno fondi extra da distribuire senza criteri precisi.

Un aspetto cruciale della manovra riguarda i dipendenti pubblici. Secondo una bozza di articolo che dovrebbe essere inclusa nella legge, i lavoratori del settore pubblico avranno la possibilità di prolungare la loro attività fino a 70 anni. Questa estensione, tuttavia, sarà limitata a funzioni di tutoraggio o affiancamento dei nuovi assunti. La scelta di mantenere in servizio un dirigente non sarà automatica, ma dipenderà dalla volontà dell’amministrazione o del lavoratore stesso.

In caso di proroga del servizio di un dirigente, l’amministrazione dovrà ridurre le nuove assunzioni per un importo equivalente al 10% del budget destinato al personale. Questo approccio mira a mantenere stabili i costi del lavoro pubblico e, contemporaneamente, a ridurre la pressione sulle spese pensionistiche, senza gravare ulteriormente sulle finanze pubbliche.