Una tassa per colpire le eredità, dal gettito complessivo di 10 miliardi di euro l’anno. Su questa ipotesi stanno raggionando Ue, Ocse e Fondo Monetario Internazionale, una possibilità che sta facendo discutere molto gli utenti sui social e che è stata anticipata dalla testata Il Giornale, secondo la quale Bruxelles sarebbe in pressing sull’Italia per spingerla a introdurre questa nuova fonte di gettito. Un passaggio del quale si sta discutendo in un momento non particolarmente felice per il nostro Paese, alle prese con stime che vedono l’occupazione in calo di oltre 8,285 milioni di lavoratori entro il 2070. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sempre stando alle previsioni, secondo l’Inps la spesa pubblica italiana aumenterà entro il 2045: per le pensioni (+1,9%), per la spesa sanitaria (+1,2%) ma anche per voci quali l’assistenza agli anziani (+0,74%). Necessario, dunque, nuove fonti di entrate, come sottolineato da un paper di Fiscal Focus, il centro studi guidato da Antonio Gigliotti consultato dal Giornale. (Continua a leggere dopo la foto)
Entro il 2050 gli over 50 dovrebbero aumentare del 15% rispetto al 2020, mentre il numero di decessi annuo potrebbe salire del 60% a partire dal 2035. Da qui al 2070, in maniera graduale ma inesorabile, le eredità saranno dunque distribuite su un minor numero di persone. Da qui la volontà di aumentare il valore degli immobili e contestualmente le tasse di successione. Secondo gli esperti di Fiscal Focus, “il rafforzamento della tassazione di successione è un’opzione promettente come fonte alternativa di gettito” agli occhi dell’Ue. (Continua a leggere dopo la foto)
L’Europa potrebbe dunque spingere l’Italia a rivedere gli estimi catastali italiani. A oggi, l’eredità a parenti in linea diretta, ossia figli o genitori, in Italia è tassata con un’aliquota del 4% (tolti dunque i debiti) oltre un milione di euro. Negli altri Paesi Ue si parla di cifre quasi sempre più alte. Se anche da noi si introducesse una flat tax del 10% senza detrazioni sui trasferimenti di ricchezza, lo Stato incasserebbe 20 volte di più di oggi, passando dai quasi 500 milioni del 2020 a circa 10 miliardi l’anno.
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