Chi non ricorda il poligrafo, ovvero la tanto temuta macchina della verità?
Fin dai primordi l’uomo ha sempre cercato modi e maniere per capire quando una persona dice la verità e quando mente per una bugia.
Siamo stati abituati a vedere nei film fili collegati a mani e testa pur di persone che sudavano spaventate pur di comprendere la veridicità delle loro affermazioni. Nella vita reale veniamo spesso traditi dalle emozioni, che nella maggior parte dei casi, rivelano più di quanto è nostra intenzione comunicare.
Ma c’è anche chi è un bugiardo per vocazione, quindi smascherare questa straordinaria abilità non è affatto facile.
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La tecnologia a supporto della verità
In supporto ai cavalieri della verità a tutti costi arriva la tecnologia. La macchina della verità è solo un prodotto oramai obsoleto e ampiamente superato. Oggi, grazie a studi e ricerche sull’argomento, è stata inventata un’app che potrebbe trasformare lo smartphone in un vero e proprio rivelatore di bugie.
Insomma, esiste di fatto un algoritmo di apprendimento automatico, capace di rivelare la verità o la bugia a seconda delle interazioni digitali sul telefono.
La ricerca in questione è stata effettuata presso l’Università di Copenaghen e si è concentrata in particolare sul movimento delle mani: secondo il documento di ricerca, pubblicato una settimana fa, si legge che la persona “bugiarda” farebbe un maggior numero di movimenti delle mani rispetto a quella “onesta”.
L’algoritmo in questione, collegato alla App, si chiama Veritaps: un segno di spunta lampeggia in verde quando delle affermazioni veritiere vengono inserite in uno smartphone, rilevando invece informazioni dubbiose con un punto interrogativo di colore rosso.
L’app è ancora in fase sperimentale: funziona già su telefoni Android, ma non è ancora disponibile al pubblico.
Finora non si conoscono i veri vantaggi di questa applicazione, tant’è che rivela comunque dei limiti e non rappresenta uno strumento adatto per essere utilizzato in tribunali o in altri ambienti istituzionali.
Le innovazioni per smascherare le bugie
Il poligrafo, o macchina della verità, è stato uno strumento a lungo discusso e bombardato da critiche negative nonostante il suo largo utilizzo, fin dall’epoca della sua creazione, gli anni ’20.
Da allora il mondo è andato avanti molto velocemente in ambito tecnologico e digitale, per questo l’innovazione non ha prettamente lo scopo di sostituire i poligrafi, ma piuttosto di fungere da ulteriore strumento di rilevamento della bugia. L’esempio concreto è rappresentato da una startup, Converus: ha creato un test che analizza la veridicità misurando piccolissimi cambiamenti negli occhi di una persona, come la dilatazione della pupilla e il battito degli occhi. Il suo sistema si chiama “EyeDetect” ed è preciso all’86 percento.
Converus non è l’unico esempio al mondo. NuraLogix, aziende canadese, ha sperimentato l’utilizzo di una videocamera convenzionale, proprio come quella che si trova sul telefono o sul portatile, per rilevare i cambiamenti di flusso di sangue nel viso di una persona. Diventare paonazzi mentre mentite vi tradirà! La tecnologia, denominata Transdermal Optical Imaging, ha la capacità di applicare quindi algoritmi di apprendimento automatico rilevando elementi come la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
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I test di applicazione di Veritaps
Arriviamo dunque ai nostri smartphone e a come potranno capire quando stiamo mentendo. I ricercatori della App Veritaps hanno condotto tre studi per valutare in che modo la disonestà ha influenzato le interazioni dell’utente con un dispositivo mobile come il cellulare. Ebbene, hanno effettivamente trovato qualcosa e cioè che i bugiardi si sono fermati poco prima di rispondere.
Secondo lo studio, ai partecipanti della ricerca è stato chiesto di mentire o dire la verità su un colore mostrato sullo schermo dei loro telefonini. Il risultato? I bugiardi hanno in media impiegato più tempo a rispondere! In un altro test, ad una persona è stato consegnato del denaro e gli è stato detto di dividerla con un’altra persona. Quando viene data l’opzione di mentire sull’importo ricevuto, tuttavia, in genere le persone hanno statisticamente impiegato più tempo prima di inserire l’importo da donare.
Infine, l’ultimo test ha interessato i partecipanti di un gioco di dadi. Durante questo esperimento, i giocatori non sono stati incoraggiati a mentire, ma sono stati premiati in base al punteggio riportato, rendendo redditizio ottenerlo. I ricercatori hanno scoperto che le voci veritiere sono state sfruttate più vicino al centro dello schermo e con più pressione. I giocatori disonesti hanno invece usato più movimento delle mani rispetto ai giocatori onesti.
Per cosa può essere usata Veritaps nel mondo reale?
I ricercatori puntano su ambiti come la dichiarazione dei redditi, il risarcimento e i mercati online, ma affermano che servirebbe soprattutto per migliorare noi stessi e comprendere quando ci inganniamo da soli.
Il rilevamento meno della bugia soleva questione etiche come è sempre stato da decenni a questa parte: “È facile prevedere come possa essere usato in modi non ottimali. Quello che suggeriamo è che non riporti la classificazione delle menzogne, ma invece riporta le verità, perché ciò significa che è possibile verificare un’interazione” afferma il giovane ricercatore danese Aske Mottelson.