È una notizia di qualche mese fa, ma la norma sui prelievi di denaro, entrata in vigore lo scorso novembre, sta iniziando a mietere vittime in giro per l’Italia.
La legge stabilisce un tetto massimo giornaliero di prelievo bancomat di € 1000, mentre il limite mensile è di € 5000.
Se i limiti vengono superati, la banca invia una segnalazione al Fisco ed i controlli della Guardia di Finanza scattano immediati.
I prelievi di denaro dovranno essere giustificati con scontrini o fatture, pena salatissime multe e minuziosi controlli dell’attività commerciale dell’indagato.
L’emendamento approvato nel decreto fiscale, mira a neutralizzare il cosiddetto “nero”, i proventi non soggetti a tassazione, e sostituisce la precedente normativa che stabiliva un divieto dell’uso del contante al di sopra dei € 3000.
L’Agenzia delle Entrate si riserva così il diritto di indagare sulle somme sospette, che potrebbero essere appunto frutto di attività illegali o non dichiarate.
Se la presunzione di illecito, che scatta al superamento della soglia giornaliera oppure mensile, non viene motivata con prove concrete (scontrini o fatture), ecco che parte la sanzione.
In che cosa consiste la sanzione?
Verrà applicata una tassa sui redditi sulla parte eccedente il limite, praticamente la somma prelevata viene trattata come compenso, reddito, quindi soggetta a tassazione.
Dovremmo stare attenti perché se prelevassimo € 1800 un giorno, per comprare, ad esempio, un televisore, saremo obbligati a tenere lo scontrino, per non incappare in controlli e sanzioni.
Inizialmente si è mostrata indifferenza di fronte a questo decreto, una sorta di superficialità, come se comunque non potesse toccarci da vicino, proprio negli ultimi giorni però, ci sono stati diversi casi di controlli e susseguenti sanzioni.
Per cui dobbiamo fare molta attenzione e rendere tracciabili le nostre spese più importanti, per non incappare in spiacevoli sorprese.
Presto capiremo la reale portata di questo provvedimento e se la sua applicazione potrà portare a risultati soddisfacenti nella lotta al “nero”.