Nuove regole per il Superbonus e la cessione del credito. Contrariamente alle promesse, il governo Meloni non ha abolito il Superbonus 110%. Con il decreto in approvazione alla Camera, cambiano semplicemente le regole per ottenerlo. Domani, martedì 4 aprile, ci sarà il voto finale a Montecitorio. Sei mesi in più per ottenere il 110% sui lavori delle villette. Deroga per lo sconto in fattura. Rinvio della cessione del credito per chi deve installare una caldaia o degli infissi nuovi. La compensazione dei crediti incagliati con i titoli di Stato. Tutte le novità che sono seguite all’annuncio dello stop per i meccanismi del Superbonus del 17 febbraio scorso.
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Le nuove regole per usufruire del Superbonus
Nonostante l’allarme per l’enorme buco di bilancio provocato dal Superbonus, il governo non l’ha bloccato. Entro il 17 aprile dovrà essere approvato il decreto con le nuove regole. I bonus che non cesseranno con il nuovo decreto riguardano soprattutto quelli per la rimozione delle barriere architettoniche. Lo stesso per le riparazioni riguardanti immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti. Sono esclusi dal divieto anche le case degli Iacp e gli immobili di proprietà di onlus e cooperative di abitazione. Allo stesso modo, sono dispensati i Comuni che si sono impegnati per la riqualificazione urbana.
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Nuove regole per il Superbonus, il caso dell’edilizia libera
Per tutte le attività che non rientrano nell’elenco appena indicato, anche senza l’effettivo avvio dei lavori, sarà possibile versare l’acconto. Non solo, ma anche dopo il 16 febbraio e anche in assenza del versamento di un acconto, sarà possibile usufruire degli sconti dimostrando l’esistenza di un accordo vincolante. Per questo è necessaria la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, con la precauzione di non produrre dichiarazioni mendaci.
Allo stesso modo, sono “salve”, anche le spese dello scorso anno. Queste potranno essere cedute anche oltre la scadenza attuale, fissata al 31 marzo 2023. In questo caso, però, andrà anche versata una sanzione simbolica di 250 euro. Il Parlamento ha concesso la possibilità di comunicare comunque la cessione del contratto anche se le prestazioni non sono ancora concluse. Per questa specifica si applicherà la “remissione in bonis”, giudicata valida fino al 30 novembre incluso.
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Il cosiddetto Superbonus delle villette e le detrazioni per i meno abbienti
Tra le esenzioni delle nuove regole che il governo sta approntando per la trasformazione del Superbonus, ci sono alcuni provvedimenti per i cantieri delle ville e dei meno abbienti. In presenza di edifici unifamiliari, le regole prevedono un‘ulteriore deroga alle scadenze del 31 marzo, per arrivare al 30 settembre. Entro quella data, bisognerà dimostrare di aver effettuato almeno il 30% dei lavori complessivi. In che modo, sarà da vedere.
Per quanto riguarda i redditi più bassi, è prevista una detrazione. In presenza di spese effettuate nel corso dell’intero anno 2022, i contribuenti potranno scegliere se ripartire la detrazione del superbonus in dieci rate annuali a partire dal 2023.
Nuovo superbonus, i crediti incagliati e le responsabilità in solido
Fonte principale del buco di bilancio, il problema dei crediti incagliati è lasciato in carico ai privati. Qui il decreto che sta per essere varato si fa più rarefatto. È prevista la nascita di un veicolo finanziario che gestisca la compravendita. Le banche potranno usufruire degli spazi fiscali ancora a disposizione. Chi li ha esauriti per smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente, potrà ricorrere a una compensazione tramite buoni del Tesoro, ma a partire dalle emissioni del 2028.
Per essere esclusi dalle responsabilità in solido, tutti i cessionari potranno ottenere dalla banca un’attestazione di possesso dei documenti di verifica del credito. Questo allenta le maglie delle responsabilità per tutti gli attori coinvolti e non solo per i correntisti professionali: banche, assicurazioni e soggetti qualificati.
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