Nuovi aumenti per luce e gas. Dopo l’azione dei governi che miravano a calmierare i prezzi dell’energia, si prevedono rialzi tra il 10 e il 25% in bolletta. L‘Arera, autorità garante per energia, reti e ambiente, ha appena pubblicato una memoria per trasmettere le proprie osservazioni ai provvedimenti del governo. Se non ci saranno altri interventi di natura politica, in sintesi, si paventa il rischio di “una vera e propria stangata” ai danni degli italiani.
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Come saranno gestiti gli aumenti in arrivo in bolletta
Il terzo trimestre dell’anno prevede nuovi aumenti per luce e gas. Per quanto riguarda l’energia elettrica, è previsto fino al 10% in più nel terzo trimestre per famiglie e imprese. Ma i rincari saliranno fino al 25% in più dello stato attuale nel quarto trimestre, quello che registrerà i primi freddi. Il governo aveva assicurato interventi entro settembre, ma al momento l’Arera è scettica.
Anche il gas aumenterà nei prossimi mesi, tra il 5% e il 15% in più. Sulla specifica questione è intervenuto Stefano Besseghini, presidente dell’Arera. “Le quotazioni dei mercati all’ingrosso del gas naturale per i prossimi mesi hanno di recente mostrato una volatilità crescente” e le tariffe sono previste al rialzo “per il terzo e quarto trimestre in rialzo, rispettivamente del 5% e del 15% rispetto alle quotazioni per il secondo trimestre”.
Aumenti in bolletta, l’Arera critica anche le previsioni del governo
I vertici dell’Authority sono critici anche sui provvedimenti annunciati da Meloni per il prossimo inverno. Al centro delle critiche. Soprattutto la norma che prevede aiuti alle famiglie nel caso in cui il prezzo medio mensile del gas all’ingrosso dovesse superare i 45 euro al megawattora. La misura dovrebbe riguardare circa 18 milioni di utenze, pari a 23,5 milioni di clienti domestici residenti. Da questi si devono escludere circa 5 milioni di titolari di bonus sociale”.
Un’altra importante critica mossa nella memoria dell’autority riguarda “l’orizzonte della misura limitato al solo trimestre ottobre-dicembre 2023”. Questa “presenta criticità sotto il profilo della protezione dei consumatori nell’intero periodo invernale 2023/24. Eventuali prezzi elevati del gas nei mesi tra gennaio e marzo 2024 non darebbero luogo al contributo previsto”. Inoltre è intaccato anche “il rapporto benefici/costi dell’implementazione della misura che richiede importanti aggiustamenti dei sistemi informativi dei venditori”.
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