Sui social ha iniziato a circolare una foto che ha fatto ridere e sorridere praticamente tutti, indipendentemente dal partito politico a cui si è legati. Si tratta di un incredibile accostamento di due fotografie che testimoniano come Francesco D’Uva del M5S sia praticamente identico al Professore de “La casa di carta”. E questa foto è servita anche per ragionare su una cosa: come sia facile all’interno del Movimento che la gerarchie cambino repentinamente. Di Maio sta per essere messo definitivamente all’angolo, e tanti ex super volti son finiti in soffitta.
Ecco dunque spuntare i nuovi capi del M5S. Andiamo a vedere nel dettaglio, dunque, chi è Francesco D’Uva, spuntato dal nulla e ora onnipresente su media e stanze segrete del potere. D’Uva viene da Messina, ed è descritto dai conoscenti come un “ragazzone timido e idealista”, diventato, da capogruppo grillino alla Camera, un personaggio chiave nella difficile trattativa per il governo con il Pd, in odore di ministero alla soglia dei 32 anni.
Diventato una piccola celebrità della politica pop per la supposta somiglianza con il protagonista della serie, capo della banda di ladri decisa a rapinare la zecca di Spagna, D’Uva è però tutto il contrario. Nessun proposito eclatante o eversivo, anzi, moderazione e diplomazia per frenare le mattane dei protagonisti della crisi più pazza del mondo. Se Di Maio accende la miccia per provocare i quasi alleati dem, lui si affretta a spegnere i fuochi.
Equilibrato pure di fronte all’outing destabilizzante del pari grado del Senato Stefano Patuanelli, che venerdì aveva detto, a giochi ormai fatti, che il governo giallorosso non era cosa poi così scontato. D’Uva ha sfoderato il sorriso timido e bonario, che a quanto pare lo contraddistingue, nel tavolo insieme ad alcuni dei nemici di sempre: Andrea Marcucci, Paola De Micheli, Graziano Delrio.
Alla Camera i colleghi lo descrivono “educato, tranquillo, disponibile, umile”. Soprattutto durante la scorsa legislatura, quando era passato totalmente inosservato: “Quando Di Maio lo ha nominato capogruppo in molti sono sobbalzati sulla sedia, non lo conosceva nessuno”. Nicola Biondo, giornalista, ex capo comunicazione del M5s a Montecitorio e autore dei libri sul Movimento “Supernova” e “Il Sistema Casaleggio” ricorda un aneddoto rivelatore sui primi passi parlamentari di Ciccio D’ Uva…
“Un bravo ragazzo, era uno di quelli che mi diceva se qualcuno mi avesse detto che era così, non ci avrei mai creduto”. Candore da principiante, prima di diventare capo del gruppo più numeroso del Parlamento. Il nonno avvocato di Francesco, Nino D’Uva, è stato ucciso dalla criminalità nel 1986, un anno prima della sua nascita. D’Uva è laureato in Chimica e ora segue il sogno di un ministero giallorosso.
Ti potrebbe interessare anche: Una destra contro Salvini? Esiste, è buona e non odia: il libro che la racconta