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Nuovo codice della strada, stretta sul cellulare alla guida

Ancora una stretta sull’uso del cellulare alla guida nel nuovo codice della strada. Dopo le misure in arrivo sugli autovelox, si profila la sospensione da sette a quindici giorni della patente per chi guida usando il cellulare.
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Le nuove regole

È di prossima attivazione la norma che inasprisce le sanzioni contro l’uso del cellulare mentre si guida. L’emendamento al ddl di riforma del Codice della strada è stato presentato dal Pd, ma modificato dal governo, sui cui la commissione Trasporti della Camera ha dato parere positivo il 21 febbraio dopo l’esame dei 770 emendamenti presentati. Ora restano l’esame in Aula e quello in Senato a marzo, la nuova misura entrerà ufficialmente in vigore.

Chi utilizza lo smartphone al volante potrà subire il ritiro della patente, che varia in base a diversi criteri. Se si viene scoperti alla guida con il cellulare in mano e si possiedono almeno 10 punti sulla patente, la sospensione della stessa durerà per una settimana. La sospensione avrà un effetto prolungato se invece i punti rimanenti sulla patente sono meno di dieci: in questo caso la sospensione è di 15 giorni.

I tempi indicati raddoppiano se l’utilizzo del cellulare è causa di un incidente o fa finire fuori strada un altro mezzo.

Uso di stupefacenti

Nell’ottica di inasprire anche le sanzioni dovute ad accertamenti per chi guida in stato di ebrezza e chi è sotto effetto di sostanze stupefacenti, è stato presentato un ulteriore emendamento. La sanzione potrà scattare subito dopo un primo controllo. In questo momento, invece, è previsto che sia provata la presenza della sostanza nel sangue. “Nel codice della strada che arriva il primo marzo ho previsto il ritiro della patente per chi viene trovato alla guida drogato. Drogarsi è da c…, mettersi alla guida drogato è da doppio c…” aveva detto ieri Matteo Salvini.

Tra le altre novità, anche l’emendamento di Noi moderati che fissa il tetto massimo degli interessi sulle multe ai due terzi della somma complessiva: il 66 per cento. Così il segretario Maurizio Lupi: “Un atto di giustizia e di equità nei confronti dei cittadini che non si troveranno più a dover pagare, dopo anni, interessi stratosferici di centinaia o addirittura migliaia di euro per non aver pagato una multa, magari per una dimenticanza o per temporanea impossibilità”.

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