Il Dpcm del 7 ottobre sarà di nuovo mirato a contenere l’ondata di contagi da Coronavirus in Italia. Ci risiamo, come nei mesi più bui dall’inizio di questa pandemia. Le misure in studio dal governo in questi giorni sono: mini-lockdown, pattugliamenti contro gli assembramenti, militari per i controlli, obbligo delle mascherine, orari ridotti per alcune attività. Uno scenario che richiama molto la Fase 1 dopo i picchi degli ultimi tempi (+2.844 nuovi casi solo ieri, un numero che non si verificava dal 24 aprile), e che nei giorni scorsi ha spinto il premier Giuseppe Conte a prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021.
Il Cdm decisivo sarà quello di oggi, lunedì 5 ottobre, ma intanto le intenzioni sembrano essere chiare. E, come ha dichiarato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, se si dovessero riempire nuovamente gli ospedali “potrebbero tornare le limitazioni alla libertà personale” in alcune zone d’Italia. Da questo punto di vista, anche se le cifre dei contagi sono simili a quelle dei mesi centrali dell’emergenza, il quadro geografico è però diverso: in testa alla classifica delle regioni più colpite nelle ultime ore c’è la Campania (+401), seguita da Lombardia (+393), Piemonte (+279), Veneto (+276) e Lazio (+ 261).
Già scattato nel Lazio e in Puglia, l’obbligo di mascherina all’aperto 24 ore su 24 torna a essere una priorità nei Dpcm nazionali. Boccia si è detto “molto favorevole” a un ritorno della disposizione in vigore fino ai primi giorni dell’estate in molte Regioni. Un obbligo che andrà fatto rispettare con severità: come espressamente richiesto dal Viminale, ci saranno più controlli nelle strade di tutta Italia. Già a Roma i controlli sono ormai a tappeto, soprattutto nei luoghi della movida. Incentivato l’impegno delle Forze di polizia nell’assicurare il rispetto delle disposizioni anti-Covid, consentendo l’opzione di controlli mirati in relazione ai luoghi urbani e alle fasce orarie di maggiore affollamento.
Accanto alle forze dell’ordine scenderanno anche i militari. Poi c’è la nota più dolente: si lavora infatti all’ipotesi di misure mirate e localizzate. Se l’Rt dovesse salire, una delle misure che il prossimo Dpcm potrebbe suggerire per alcuni luoghi o territori sarà quella del limite orario dei locali, in particolare di ristoranti e pub. L’intento è sempre lo stesso, e cioè quello di limitare il rischio di assembramento nei luoghi e nelle fasce orarie a più alta frequentazione. Si tratta di varare dei “mini lockdown”, come bar chiusi dalle ore 18 alle ore 6:00 del giorno successivo e la sospensione delle attività di barbieri e parrucchieri in alcune aree. Infine, stretta sugli eventi sportivi.
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