Il Parlamento discute di un nuovo stop a Flixbus, la compagnia tedesca di viaggi low cost su gomma che, oggi, collega 120 città italiane e che lo scorso hanno ha trasportato 3,5 milioni di persone. Una norma restrittiva, già presente del decreto Milleproroghe, poi espunta a febbraio, starebbe per essere introdotta nella ‘manovrina’ allo studio del Parlamento in queste settimane: ciò che quattro mesi fa è uscito dalla porta, insomma, starebbe per rientrare dalla finestra. ‘Il Parlamento non confermi questo nuovo attacco’, scrivono da Flixbus Italia. ‘Se così fosse, sarebbe un brutto giorno per chi si era impegnato a difendere la concorrenza’.
Il vecchio e nuovo stop a Flixbus: come e perchè
Per capire le ragioni del nuovo stop a Flixbus bisogna fare un passo indietro. Flixbus è una piattaforma di mobilità internazionale, nata da una start up, che collabora con compagnie di autobus nazionali di tutt’Europa. I partner locali gestiscono i percorsi, Flixbus gestisce invece la rete a lunga distanza, in particolare dal punto di vista amministrativo, legislativo e, non da ultimo, di marketing. Flixbus, dunque, non ha autobus di proprietà: senza bus, può tenere bassi i costi e puntare su politiche di prezzo vantaggiose per l’utenza e fortemente concorrenziali.
Lo scorso febbraio, durante l’esame al senato del decreto Milleproroghe, alcuni parlamentari pugliesi di destra tentarono di introdurre un primo stop a Flixbus: l’autorizzazione a operare nell’ambito dei servizi di linea interregionali su gomma sarebbe stata concessa solo ai raggruppamenti di impresa in cui la capogruppo avesse avuto il trasporto come attività principale, dimostrando, fra le altre cose, la proprietà dei bus. L’emendamento proposto, pertanto, avrebbe tutelato le compagnie già esistenti e tradizionali, tagliando fuori dal mercato Flixbus. Per continuare ad operare, Flixbus avrebbe dovuto acquistare i bus, cambiando totalmente il proprio modello di business.
La proposta scatenò l’ira dei clienti che, in poco tempo, raccolsero 60 mila firme con una petizione on line. L’emendamento passò ma fu poi superato dal successivo decreto Enti locali. Il primo stop a Flixbus fu così congiurato.
Ora, tuttavia, si profila un nuovo stop a Flixbus. Altri deputati pugliesi, questa volta del Pd, hanno presentato una proposta di emendamento alla ‘manovrina’ che, di fatto, introduce le stesse limitazioni autorizzative per le compagnie non proprietarie di bus. L’unica differenza è di ordine temporale. Le compagnie non proprietarie, come Flixbus appunto, avranno tempo fino a ottobre mettersi in regola.
“In questo paese si continuano a cambiare le leggi a colpi di emendamenti una volta al mese”, ha commentato Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia mentre “si dovrebbe affrontare la questione, ricorrendo a norme stabili o riforme di sistema organiche, come avviene nel resto d’Europa”.
La partita è nuovamente aperta.