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Gli oggetti più ricercati online: gli assistenti vocali

Nel mese di gennaio e marzo 2019, la società tecnologica internazionale Quantcast, proprietaria della più grande piattaforma al mondo di audience insight e misurazione dell’Open Internet, ha provato ad analizzare quali sono i comportamenti e le preferenze dei consumatori italiani quando fanno delle ricerche online in merito agli assistenti vocali.
Per assistente vocale s’intende una piattaforma tecnologica all’avanguardia basata su degli algoritmi che permettono agli individui di interagire, per mezzo della voce, con degli operatori virtuali. Quelli più famosi sono Alexa, l’assistente di Google e Siri. Per mezzo di questi strumenti intelligenti è possibile controllare dispositivi domotici per una casa fatta su misura, e impostare la riproduzione della musica. Alcuni di essi sono utilizzati nelle auto o nei servizi di assistenza clienti. Altri riescono a fare chiamate, a navigare online, e addirittura riescono a comunicare con dispositivi esterni. Sicuramente questa tecnologia rivoluzionerà il futuro del mondo del business e il concetto di consumer.
L’assistente Google è stato ideato per dare la possibilità a tutti gli utenti di interscambiarsi con i propri device Android. È in grado di riprodurre i comportamenti degli utenti per poi rispondere al meglio alle loro esigenze. Per mezzo dei comandi vocali è possibile inviare messaggi, fare chiamate, ricerche, impostare la sveglia e così via.
Tuttavia, Alexa è sicuramente l’assistente vocale più utilizzato al momento. È uno speaker di seconda generazione, disponibile in diverse versioni e realizzato da Amazon. È un altoparlante wireless capace di fare moltissime cose: riprodurre musica, fare la lista della spesa, comprare oggetti online o navigare su internet. Tutto questo con lo smartphone comodamente in tasca. Quello che contraddistingue Alexa dai suoi simili è la sua grande reattività.
Siri, invece, è l’assistente vocale ideato da Apple per i dispositivi Android.
I risultati dell’analisi effettuata da Quantcast hanno messo in evidenza come gli utenti, che sono soliti interessarsi o cercare informazioni riguardo a queste macchine tecnologiche, sono generalmente giovani e maschi. Tuttavia, Alexa e Siri di Apple, sono più ricercati dalle donne.
Tali risultati rappresentano una fotografia precisa del comportamento online degli italiani e mettono in evidenza numerosi fattori da non sottovalutare e spunti veramente interessanti su cui riflettere, in riferimento ad ogni singolo elemento all’avanguardia preso in considerazione.

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Alexa, l’assistente vocale per le donne, che piace agli over 55

Questo assistente vocale, di proprietà di Amazon, ha suscitato molto successo tra le donne. La ricerca online di questo strumento dotato di intelligenza artificiale negli ultimi tempi è passata dal 25 al 27%. Nel mese di marzo ha superato Siri, sul podio nel mese di gennaio. Sembra che questo assistente vocale, a differenza della recente e passata casistica, richiami l’attenzione dei Baby Boomer, la generazione dai 55 anni in su. Tuttavia, la percentuale di ricerca aumenta nella fascia che si estende oltre i 65 anni.

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Gli uomini cercano Google Assistant, il giovane pubblico sceglie Bibxy e Cortana

Il pubblico maschile, invece, ha rivolto la sua attenzione soprattutto verso Google Assistant. L’analisi sottolinea il grande coinvolgimento per l’assistente virtuale dell’azienda di Mountain View, non solo tra gli uomini in generale, ma anche e soprattutto, tra i giovani consumatori dai 18 ai 24 anni.
Nel mese di gennaio, Bixby e Cortana hanno suscitato l’interesse delle nuove generazioni. Tuttavia, a marzo, sono stati superati da Google Assistant.

Ilaria Zampori, general Manager di Quantcast Italia ci tiene a precisare: “Il fascino e la curiosità che ruotano attorno agli assistenti vocali, li rendono oggi una tecnologia molto richiesta dai consumatori sia a livello internazionale che italiano. Capire il pubblico online, i suoi interessi, le caratteristiche socio-demografiche e persino i repentini cambiamenti nel tempo, aiuta i brand a creare un coinvolgimento più intelligente, rapido e pertinente. Gli insight di Quantcast basati su dati di prima parte consentono quindi ai brand di identificare le sfumature all’interno dell’audience digitale e raggiungere solo gli utenti online più rilevanti con la pubblicità online “.

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