Prenderanno il via domani gli “anomali” mondiali di calcio maschile in Qatar, che si svolgeranno fino al 18 dicembre.
Tantissime le polemiche che hanno accompagnato la lunga preparazione di questo mondiale, già dal momento della sua assegnazione, avvenuta ben dodici anni fa dai vertici Fifa.
Ha fatto scandalo la dichiarazione dell’ambasciatore qatarino con la delega allo Sport che aveva dichiarato che l’omosessualità è una malattia mentale, poi il divieto alle donne, poi la sospensione dell’alcol, ma prima ancora la strage di lavoratori impiegati nella realizzazione degli impianti, spesso temporanei e comunque non così fondamentali per l’economia di un paese in cui il calcio è davvero marginale e non si tratta nemmeno dell’ombra di un soft power esercitato dai magnati del petrolio. Pura e semplice speculazione finanziaria avallata dai vertici del mondo finanziario occidentale.
Così fa scalpore la conferenza stampa di lancio da parte di Gianni Infantino, presidente della Fifa, questa mattina:
“Oggi mi sento qatarino, oggi mi sento arabo, oggi mi sento africano, oggi mi sento gay, oggi mi sento disabile, oggi mi sento lavoratore migrante”, ha riferito nel proprio discorso introduttivo, denunciando le “lezioni morali” che sono solo “ipocrisia”.
“Le critiche al Mondiale sono ipocrite per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3.000 anni dovremmo scusarci per i prossimi 3.000 anni, prima di dare lezioni morali agli altri. Queste lezioni morali sono solo ipocrisia”, ha detto.