Stephen Ogongo, fondatore e leader di “Cara Italia”, movimento che riunisce immigrati e italiani in una lotta comune contro il razzismo e tutte le altre forme discriminazioni e che si appresta a diventare un vero e proprio partito, va all’attacco di Salvini e Giordano e di quello che lui definisce “razzismo politicamente corretto”. Ogongo manda un chiaro messaggio: “Noi di Cara Italia combattiamo e combatteremo ardentemente per difendere i valori fondamentali di libertà e dignità umana sanciti dalla Costituzione italiana. Lo faremo insieme, uniti. Lo faremo perché amiamo l’Italia. Lo faremo in tanti, con tutti i mezzi legali che ci offre questo paese”.
E poi: “State all’erta razzisti, perché sentirete il nostro fiato sul vostro collo. Noi non ci rassegneremo mai ad un’Italia meschina, che odia e discrimina contro chi ha un colore di pelle, una religione, una nazionalità diversa. Noi che amiamo questo paese, italiani e stranieri, non ci riconosciamo in un’Italia così. Denunceremo ogni vostra ipocrisia, perché in nessun modo il razzismo, nemmeno quello politicamente corretto, può essere tollerato”.
Ogongo sottolinea come ormai certa politica ammicchi al razzismo per accaparrarsi una manciata di voti. Dunque è arrivato “il momento di alzare la voce” per “non lasciare il campo a chi promuove odio”. Cara Italia, quindi, ha tra gli obbiettivi fondamentali quello di sconfiggere i razzisti e il razzismo. Perché è ormai evidente che più di un leader politico dichiara di non essere razzista, ma poi si comporta in modo da creare un clima favorevole al razzismo.
Anche alcuni giornalisti, secondo Ogongo, in modo perfettamente “politicamente corretto” mettono in campo una comunicazione che “spinge i seguaci ad odiare gli immigrati o addirittura ad incoraggiarli implicitamente a comportarsi in modo razzista. In Italia ci sono diversi giornalisti e politici che hanno perfezionato l’uso di questa tecnica, che si può appunto definire ‘razzismo politicamente corretto'”.
Questo subdolo razzismo confonde immigrati, clandestini, rifugiati e spacciatori o stupratori, accostando sistematicamente il tema dell’immigrazione a quello della sicurezza delle città. Ed è qui che Salvini ha vinto. È un costante accostare capra e cavoli. Sei milioni e passa di uomini e donne che vivono, lavorano, pagano le tasse e amano questo paese accostati ad una manciata di criminali. Nella narrazione di oggi l’insicurezza nel Paese è sempre legata alla presenza degli immigrati, che spesso chiamano “clandestini”.
Eppure in Italia ci sono più di 5 milioni di immigrati che vivono legalmente e oltre 1 milione di nuovi cittadini che tutto sono fuorché dei criminali. La tecnica di indirizzare l’odio verso gli immigrati e rifugiati si sta indirizzando anche agli italiani considerati nemici perché esprimono le opinioni non gradite.
L’affondo di Ogongo arriva infine dritto dritto a Salvini, come rappresentante di questa politica e a Giordano, come espressione di questo tipo di giornalismo che alimenta l’odio e il razzismo: “Sarebbe bello iniziare a leggere post e tweet di Salvini o del giornalista Giordano che condannano queste barbarie senza se e senza ma e, soprattutto, senza poi aggiungere altro che accosti gli immigrati ad una paura o a un rischio. Giornalismo e politica sono un servizio nobile alla società, che richiede un gran senso di responsabilità”.
“Parlare male degli immigrati, apertamente o implicitamente, sicuramente porta popolarità, ma il danno che causa al tessuto sociale è enorme. È facile fomentare le fiamme dell’odio e del razzismo per una manciata di voti, ma ci vorrà molto tempo e molto impegno per spegnerle quelle fiamme, per rinsavire e riportare la società ai valori in cui ci riconosciamo, i valori dell’Umanesimo italiano”.
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