Si è dimesso il governo olandese guidato dal premier Mark Rutte, famoso per i tanti scontri con l’Italia al momento del si dimette. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri a seguito dello scandalo sugli assegni per i minori: i funzionari del fisco hanno accusato ingiustamente circa 20 mila famiglie di frode, facendone indebitare molte per rimborsare le indennità.
Rutte ha presentato al re le dimissioni. La caduta del governo era già stata annunciata in settimana dopo che diversi partiti della coalizione avevano lasciato intendere che lo scandalo avrebbe avuto conseguenze politiche, sottolinea il giornale De Telegraaf online. Le dimissioni, come spiega Repubblica, arrivano poco meno di un mese prima dello scioglimento del Parlamento per le elezioni generali in programma per il 17 marzo.
L’esecutivo di Rutte rimarrà al potere in qualità di “custode” fino a quando non si formerà una nuova coalizione dopo le elezioni. I Paesi Bassi sono il terzo paese dell’Unione europea catapultato questa settimana nell’incertezza politica nel mezzo della crisi del coronavirus, dopo l’Estonia e l’Italia.
Rutte appartiene al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) ed è primo ministro dal 14 ottobre 2010. Con oltre dieci anni di premierato alle spalle è il secondo leader europeo più longevo dopo la cancelliera tedesca Angela Merkel.
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