E alla fine Matteo Salvini si scoprì amante delle Olimpiadi. Festoso, il vicepremier, come tanti esponenti della politica e dello sport alla notizia dell’assegnazione dei Giochi invernali 2026 a Milano e Cortina, accoppiata vincente che ha permesso all’Italia di battere la concorrenza svedese e aggiudicarsi l’organizzazione della prestigiosa manifestazione: “Grazie a chi ci ha creduto fin da subito – ha subito twittato il Capitano – e peccato per chi ha rinunciato. Ci saranno almeno cinque miliardi di valore aggiunto, 20mila posti di lavoro, oltre a tante strade ed impianti sportivi nuovi”.
E pensare, però, che fino a qualche anno fa Salvini aveva toni ben diversi quando si parlava dei Giochi e della loro importanza per un Paese, l’Italia, che da sempre si divide sull’opportunità di ospitare o meno kermesse così di peso. Nel febbraio 2016, per esempio, il vicepremier accusava Matteo Renzi di sfruttare la notorietà delle Olimpiadi per nascondere problematiche ben più serie: “A Roma ci sono buche grosse così in mezzo alla strada e Renzi pensa alle Olimpiadi…”.
Pochi mesi prima, sul finire del 2015, Salvini aveva ancora una volta tirato in ballo i Giochi per attaccare i suoi rivali politici: “Qualche settimana fa ricordo Renzi e Marino che presentano Roma come città olimpica. Mi viene da ridere”. Andando ancora più indietro, al settembre 2013: “Il signorino Letta lancia la bella proposta di candidare Roma per le Olimpiadi 2024. A me pare una…”.
Nel dicembre 2014 Salvini riassumeva così il suo pensiero: “Renzi propone Olimpiadi a Roma nel 2024. Per me è follia, sarebbe Olimpiade di sprechi. I soldi servono per scuole e ospedali!”. Oggi, il vicepremier gongola per l’assegnazione e punta il dito contro l’amministrazione Cinque Stelle di Torino, che non ha saputo cogliere la chance. Una bella trasformazione, non c’è che dire.
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